Sudan: una voce da Khartoum, “il conflitto rischia una deriva etnica”

di claudia

“Internet va a singhiozzo, l’elettricità non c’è dappertutto, nella capitale la situazione più diffiicle al momento è a Omdurman, negli ultimi giorni l’esercito è riuscito ad avanzare grazie al supporto aereo. Ma si combatte anche in Darfur, a El Obeid e in altre aree del Paese”. Parlando con InfoAfrica, una fonte che chiede di restare anonima per motivi di sicurezza, fornisce ultimi aggiornamenti dal Sudan, in particolare dalla capitale.

“Le esigenze umanitarie – aggiunge la fonte – sono enormi, ma gli aiuti non riescono ad arrivare per motivi di sicurezza e anche gli spostamenti continuano ad essere difficili, anzi ancora più complicati che in precedenza. Inoltre cominciano a sorgere diffidenze legate alla comunità di appartenenza. Nei giorni scorsi alcuni darfuriani a Port Sudan sono stati arrestati dall’esercito accusati di essere membri delle Forze di supporto rapido (Rsf). Allo stesso tempo per i nubiani è diventato difficile muoversi nelle aree controllate dai paramilitari”.

A parte Khartoum e il Darfur, El Obeid, la capitale del Nord Kordofan, è al centro di intensi combattimenti. “La città – conclude la fonte sentita da InfoAfrica – è controllata dall’esercito ma è circondata dalle Forze di supporto rapido che sembrano interessate a controllare la strada che da El Obeid porta a Kosti, più a est. Quello dei rifornimenti e quindi del controllo delle strade e degli snodi logistici è diventato uno degli elementi del conflitto e una delle poste in palio tra i due contendenti”.

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