Sudan, il governo consente ai servizi segreti di arrestare i civili

di claudia
polizia sudanese

Il capo del Consiglio sovrano sudanese ha temporaneamente conferito al Servizio di intelligence generale (Gis) l’autorità di arrestare civili durante lo stato di emergenza. Lo riferisce oggi la stampa locale, precisando in base all’ordine di emergenza pubblicato sulla pagina Twitter del Gis, l’agenzia torna ad avere il diritto di arrestare persone, perquisire, monitorare proprietà e oggetti, sequestrare fondi, ecc. e vietare o regolamentare la circolazione delle persone.

Il decreto prevede l’immunità per gli agenti e la tutela dalle cause civili per gli ufficiali del Gis e altri funzionari pubblici. Inoltre, stabilisce che questi poteri speciali termineranno con la revoca dello stato di emergenza dichiarato il 25 ottobre.

“L’ordine di emergenza non è stato pubblicato sull’agenzia di stampa ufficiale o su altri organi di informazione governativi. Nonostante il suo carattere temporaneo, la decisione viola chiaramente la dichiarazione costituzionale che disciplina il periodo transitorio” scrive il Sudan Tribune, commentando la notizia.

In linea con il Documento Costituzionale, il ruolo dell’agenzia si dovrebbe infatti limitare alla raccolta e all’analisi delle informazioni. “L’ex National Intelligence and Security Services (Niss) aveva il potere di arrestare i civili. Un tempo torturava e uccideva gli oppositori politici” sottolinea ancora il Sudan Tribune

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