Sudan: corpi di manifestanti negli obitori, governo accusato di nascondere le prove

di claudia
sudan manifestazione

Funzionari medici sudanesi hanno avvertito che più di 1.500 cadaveri non identificati che si trovano in diversi obitori del Paese potrebbero portare a un focolaio di malattie, nel momento in cui il governo deve rispondere delle accuse di stare nascondendo le cause della morte di queste persone. Si ritiene che tra i morti ci siano manifestanti pro-democrazia, che secondo gli attivisti sono stati uccisi dalle forze governative nella loro repressione delle manifestazioni anti militari di questi mesi. Gli oppositori credono che le mancate autopsie adeguate sia un tentativo di nascondere le prove di quegli omicidi.

Mahjoub Babaker, consulente di medicina legale e tossicologia per l’organismo autoptico del Paese, ha espresso preoccupazione per la vicinanza di uno degli obitori a un mercato, affermando che i corpi “potrebbero diffondere il colera tra i residenti locali”. In una conferenza stampa che si è tenuta ieri, lui e altri tre funzionari si sono espressi contro la necessità di effettuare autopsie indipendenti, affermando invece che dovrebbe esserci una sepoltura di massa dei corpi per motivi di pubblica sicurezza. I funzionari hanno annunciato il rinvio di eventuali autopsie per discutere le questioni con le famiglie delle persone decedute.

Notizie sulla grande mole di corpi in attesa di autopsia sono emerse per la prima volta a maggio, mentre alcuni video pubblicati all’inizio di questo mese mostravano pile di cadaveri tenuti in un edificio che sembrava non avere refrigerazione. I gruppi pro-democrazia e le famiglie dei manifestanti scomparsi hanno affermato che la mancata conduzione di autopsie adeguate è un tentativo di nascondere le prove dell’uccisione di centinaia di manifestanti da parte delle forze armate sudanesi. Intanto, a maggio, il massimo pubblico ministero del Paese ha autorizzato la sepoltura di massa dei corpi senza un’autopsia. La decisione ha scatenato diverse manifestazioni fuori dagli obitori.

Domenica, il comitato medico sudanese, che ha monitorato le morti e i feriti dei manifestanti dal colpo di stato, ha organizzato una protesta davanti al quartier generale dei pubblici ministeri. In una dichiarazione, il gruppo ha chiesto che tutte le sepolture siano sospese fino a quando non ci sia la supervisione di “un team di medicina legale internazionale, indipendente e affidabile, che protegge i diritti dei dispersi e dei loro parenti e cerca di raggiungere la verità e ottenere giustizia”. 

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