Sudafrica, guardiani di un faro

di Valentina Milani

Affacciato alla confluenza di due oceani, Indiano e Atlantico, il Capo di Buona Speranza è un lembo di terra esposto a venti e correnti burrascose, testimone di terribili naufragi ed epiche imprese marinaresche. Ad assistere i marinai che si avventurano in queste acque irrequiete, ancora oggi c’è un vecchio faro che illumina la notte. L’intera costa sudafricana, a dire il vero, è costellata di fari dal fascino immutato. Come quello di Cape Agulhas, il punto più meridionale dell’Africa, divenuto una ricercata attrazione turistica.

Alcuni fari offrono ai visitatori la straordinaria opportunità di dormire a due passi dalle onde che si infrangono sulle scogliere: non proprio nella torre principale, ma negli alloggi adiacenti, riservati un tempo ai guardiani. Il faro di Cape St Blaize, costruito nel 1864 su un promontorio roccioso che domina Mossel Bay, nel cuore della celebre Garden Route, offre un cottage con cucina e sei posti letto. Il più recente faro di Cape Columbine, nei pressi di Paternoster, è aggrappato in posizione panoramica a diverse casupole che possono ospitare da due a sei persone. Lo Slangkop Point Lighthouse, che sorge a circa 40 chilometri da Città del Capo, è il faro più alto del Sudafrica: i turisti possono arrampicarsi fino alla sua cima e godere di una vista fantastica. Per dormire ci sono tende ben equipaggiate e al riparo dai venti.

Il Great Fish Point Lighthouse, su una collina sopra Port Alfred, è dipinto a strisce rosse e bianche, come i suoi due cottage da sei letti ciascuno. Infine, il faro di Danger Point, appena fuori Gansbaai, sorveglia un tratto di mare particolarmente pericoloso, dove nei giorni di tempesta appare, si dice, una vecchia nave fantasma. Se amate il brivido, anche qui potete alloggiare nei locali un tempo utilizzati dal guardiano. www.lighthouses.co.za

(Marco Trovato)

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