Senegal, verso una revisione costituzionale per introdurre la figura del premier

di claudia

Il presidente senegalese Macky Sall ha annunciato in consiglio dei ministri la sua volontà di avviare, in tempi brevi, una revisione della Costituzione in vista del ripristino della carica di primo ministro, di cui egli stesso aveva promosso l’abolizione dopo una riforma, controversa, ma ampiamente adottata dai deputati, a maggio del 2019.

Il ritorno di un primo ministro mira ad adeguare l’organizzazione del potere esecutivo a un nuovo contesto economico e socio-politico, a una necessaria riqualificazione dei rapporti tra esecutivo e legislativo, in particolare la reintroduzione della responsabilità del governo davanti all’Assemblea nazionale.

La votazione d’urgenza su questo disegno di legge all’Assemblea nazionale avverrà entro la metà di dicembre. L’emiciclo, infatti, si pronuncerà sul decreto legislativo che ripristina la carica di presidente del Consiglio il 15 dicembre, secondo quanto riportato da alcuni organi di stampa.

L’ultimo primo ministro, Mahammed Boun Abdallah Dionne aveva rassegnato le sue dimissioni e quelle di tutta la sua squadra al presidente Macky Sall, in conformità con la Costituzione del Senegal. Il capo dello Stato, che aveva promesso di accelerare le trasformazioni dell’economia senegalese, aveva voluto con questo cambiamento eliminare i ritardi e allo stesso tempo essere lui stesso in contatto diretto con i livelli amministrativi responsabili della conduzione delle sue politiche, aveva spiegato all’epoca il segretario generale del governo, Maxime Jean-Simon Ndiaye.

Sotto il presidente Leopold Senghor, che governò il Senegal dal 1960 al 1980, la carica di primo ministro fu abolita tra il 1963 e il 1970, così come sotto il presidente Abdou Diouf, tra il 1983 e il 1991.

L’annuncio della riforma si inserisce in un delicato contesto politico e sociale, ma anche economico. Aspre tensioni sono ricomparse, dopo quelle dello scorso marzo, con l’avvicinarsi delle elezioni amministrative del prossimo 23 gennaio. Particolarmente accesi sono i toni tra il leader dell’opposizione e della maggioranza. Diverse scaramucce hanno già contrapposto sostenitori degli schieramenti rivali.

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