Senegal, il governo smentisce la scomparsa di trecento migranti in mare

di claudia

Il ministero degli Esteri del Senegal ha smentito le notizie secondo le quali sono scomparsi circa 300 migranti senegalesi, candidati all’emigrazione.

In un comunicato diffuso martedì sera, il ministero ha affermato di aver “appreso con stupore la pubblicazione, sui social network, di informazioni che denunciano la scomparsa in mare di almeno trecento senegalesi, candidati all’emigrazione, le cui barche da Kafountine (Casamance) erano dirette alle Isole Canarie”. La stessa fonte aggiunge che “dagli accertamenti effettuati risulta che tale informazione è del tutto infondata”.

Il ministero precisa, inoltre, che tra “il 28 giugno e il 9 luglio 2023, duecentosessanta (260) senegalesi in difficoltà sono stati soccorsi nelle acque territoriali marocchine”. Assicura che il Consolato Generale del Senegal nella città marocchina di Dakhla in relazione con le competenti autorità marocchine ha preso quanto prima le disposizioni necessarie per la loro cura e il loro rimpatrio. 

 Il nuovo dramma dell’immigrazione clandestina è stato colto dall’oppositore politico Ousmane Sonko per criticare le autorità in carica.

“Queste ripetute tragedie riflettono il fallimento delle politiche pubbliche del regime del presidente Macky Sall, i suoi errori di priorità, i grandi investimenti infrastrutturali realizzati senza grandi impatti sull’economia reale (agricoltura, pesca, allevamento, commercio, ecc.), né sul tessuto sociale e al costo di un pesante indebitamento. La disoccupazione e l’impoverimento, in particolare, sono piaghe che accompagnano la vita quotidiana dei senegalesi. Riflettono anche l’instabilità politica in cui questo regime ha fatto precipitare questo Paese, con la sua parte di violenza di Stato, torture e detenzioni politiche”, ha postato Ousmane Sonko sui social media.

Il leder del Pastef ha anche lanciato un vibrate appello ai giovani senegalesi a non scegliere l’emigrazione: “non potete avere un futuro migliore che qui, con noi! Non scappate dal vostro destino, restate e conducete insieme l’unica lotta che valga la pena: la costruzione sovrana del nostro sviluppo economico e sociale!”. 

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