L’esercito della Repubblica Democratica del Congo ha accusato i ribelli dell’M23 sostenuti dal Ruanda di aver condotto numerosi attacchi nell’est del Paese e ha avvertito che si riserva il diritto di rispondere alle provocazioni. La dichiarazione rilasciata ieri dall’esercito congolese afferma che l’M23 sta perpetrando attacchi quasi quotidiani alle sue posizioni.
La dichiarazione dell’esercito è arrivata un giorno dopo che il gruppo ribelle ha accusato le forze congolesi di aver mobilitato più truppe e di aver violato i termini di una dichiarazione di principi firmata il 19 luglio a Doha, in cui si esprimeva il sostegno a un cessate il fuoco permanente. La dichiarazione dell’M23 affermava che l’esercito congolese aveva effettuato significativi spostamenti di truppe e schieramenti di equipaggiamento militare in sei diverse località. Tali affermazioni vengono confermate dal portale The Great Lakes Eye, che cita fonti degli eserciti burundese e congolese.
Le dichiarazioni contrastanti sono arrivate mentre i colloqui di pace, la cui ripresa era prevista a Doha la scorsa settimana, sono stati rinviati. Nella dichiarazione di principi, Kinshasa e M23 si sono impegnati ad avviare i colloqui entro l’8 agosto e a raggiungere un accordo definitivo entro il 18 agosto.
Attualmente nessuna delle due parti ha delegazioni a Doha. Inoltre il leader dell’M23, Bertrand Bisimwa, ha dichiarato la scorsa settimana che i ribelli non avevano ricevuto alcun invito ai colloqui.
Un altro leader ribelle, parlando a condizione di anonimato, ha dichiarato alla Reuters che il gruppo non si recherà a Doha “finché Kinshasa non inizierà a rispettare la dichiarazione di principi, che prevede il rilascio dei nostri membri detenuti” stimati in oltre 700.
I colloqui ospitati dal Qatar avrebbero dovuto svolgersi parallelamente a un’azione di mediazione condotta dall’amministrazione del presidente statunitense Donald Trump che coinvolgeva Repubblica Democratica del Congo e Ruanda. Washington spera infatti che la spinta diplomatica produca una pace sostenibile e attiri miliardi di dollari di investimenti occidentali in una regione ricca di tantalio, oro, cobalto, rame e litio, come rilevano fonti di stampa internazionali.
Il Ruanda, che ha a lungo negato di aver aiutato l’M23, afferma che le sue forze agiscono per autodifesa contro l’esercito congolese e i miliziani di etnia hutu legati al genocidio ruandese del 1994.
A gennaio, i ribelli dell’M23 hanno conquistato Goma, la città più grande del Congo orientale, nell’ambito di una rapida avanzata che ha dato loro il controllo di un territorio più vasto che mai.



