Rd Congo – Da Katumbi pesanti critiche al dialogo nazionale voluto da Kabila

di Enrico Casale
moise katumbi

Uno dei leader dell’opposizione nella Repubblica democratica del Congo (Rdc), Moise Katumbi, ha duramente criticato in un intervento al parlamento europeo di Bruxelles il dialogo nazionale voluto dal presidente Joseph Kabila, definendolo un “monologo” del governo di Kinshasa. Nel corso di una riunione incentrata sul cambiamento politico in atto nel continente africano, Katumbi ha sottolineato che i colloqui politici, avviati il primo settembre scorso, vanno avanti da giorni nella capitale congolese senza la partecipazione del leader dell’opposizione, altri partiti politici chiave e gruppi oppositori tra cui il Movimento per la Liberazione del Congo (Mlc) di Jean Pierre Bemba e il G7, una delle coalizioni che supporta la candidatura dello stesso Katumbi alle prossime elezioni presidenziali. “Come possiamo accettare che Etienne Tshisekedi, primo oppositore congolese, non possa partecipare a questo dialogo?”, si è interrogato Katumbi.
Per l’ex governatore del Katanga, il presidente Kabila avrebbe dovuto convocare prima un dialogo sulla situazione della sicurezza nella martoriata provincia di Beni, “invece di preoccuparsi di restare al potere”. Inoltre, Katumbi ha chiesto “l’istituzione di un tribunale speciale, come quello di Arusha, per porre fine all’impunità” e perseguire gli autori dei numerosi omicidi avvenuti in quell’area del territorio congolese. Accusato di “attentare alla sicurezza dello stato” e condannato a tre anni di carcere in un caso di appropriazione indebita di un immobile, l’oppositore ha poi promesso di tornare in Rdc nonostante le “accuse, la detenzione, l’esilio e l’avvelenamento” (da lui denunciato nei mesi scorsi, ndr).
“Io parteciperò alla presidenziali – ha assicurato – e Kabila dovrà lasciare il potere il 19 dicembre prossimo. Su questo non si discute”, ha detto Katumbi. Tra le motivazioni che hanno spinto le forze dell’opposizione congolese, riunite nel cosiddetto “rassemblement” presieduto dall’ex ministro Tshisekedi, a rifiutare di prendere parte al dialogo c’è possibilità di un rinvio del voto e la conseguente violazione dei termini costituzionali che prevedono la convocazione delle elezioni entro il 27 novembre. Da tempo l’opposizione denuncia la volontà di Kabila di candidarsi nuovamente alle urne, anche se la Costituzione gli vieta di presentarsi per un terzo mandato, e chiede inoltre la liberazione di tutti i detenuti politici.
(09/09/2016 Fonte: Agenzia Nova)

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