Olimpiadi, record e curiosità

di Enrico Casale
Reginald Edgar Walker

Reginald Edgar Walker

L’immagine dell’Africa che vince alle Olimpiadi è indissolubilmente legata ad Abebe Bikila, atleta etiope che dominò la maratona delle Olimpiadi di Roma nel 1960. Fisico asciutto, piedi nudi, quel soldato del negus strappava un successo insperato che aveva anche il sapore di una rivalsa verso l’Italia che, una ventina di anni prima, aveva trasformato l’Etiopia in colonia.

Quella di Abebe Bikila, sebbene di grande valore simbolico, non era la prima vittoria di un africano in una Olimpiade. Il primo a vincere fu Reginald Walker nel 1908. «Reggie» era un bianco sudafricano e non fu selezionato nella squadra olimpica nazionale. La sua trasferta a Londra fu resa possibile grazie alla raccolta di fondi organizzata da un giornalista sportivo del Natal. Vinse nei 100 metri piani con il tempo di 10″8 (allora record mondiale), ma il suo vero record fu l’età. Vinse a 19 anni, la più giovane medaglia d’oro nei 100 metri di tutti i tempi. Record che resiste tuttora.

Dopo la vittoria di «Reggie», bisognerà aspettare il 1928 per rivedere atleti africani sul podio (questa volta non più coloni o figli di coloni). Ad Amsterdam furono addirittura tre gli egiziani a salire sul podio in tre discipline diverse. Nossier  el Sayed conquistò l’oro nel sollevamento pesi; Ibrahim Moustafa, l’oro nella lotta greco-romana; e Farid Simaika, vinse nei tuffi. Simaika però fu retrocesso al secondo posto per un errore dei giudici. Dopo le Olimpiadi, Simaika prenderà la cittadinanza statunitense e morirà nel 1944 in Nuova Guinea abbattuto con il suo aereo durante la guerra.

Clement Quartey

Clement Quartey

L’anno dei primi successi di atleti subsahariani è il 1960. Prima dell’oro di Bikila, a Roma, vinse un argento il pugile ghanese Clement  Quartey che nella categoria superleggeri si arrese in finale al ceco Bohumil Nemecek. Da quel momento gli atleti africani hanno iniziato a vincere in molte discipline. Alcune di esse addirittura le dominano: basti pensare al mezzofondo e al fondo.

Se queste sono le vittorie maschili, non va sottaciuto il ruolo delle donne. Inizialmente le protagoniste furono le atlete bianche sudafricane. La prima donna africana a partecipare alle Olimpiadi fu infatti Barbara Nash, nuotatrice di 17 anni, che gareggiò nel 1920 ad Anversa e la prima medaglia (di bronzo) fu quella vinta nel 1928 ad Amsterdam della staffetta 4×100 sudafricana composta da Rennie Rhoda, Frederika Van der Goes, Marie Bedford e Kathleen Russel. La Rhoda dal nuoto passò al golf dove ottenne buoni risultati prima di morire suicida nel 1963.

kirsty coventry

Kirsty Coventry

Le prime due medaglie d’oro femminili arrivarono a Helsinki 1952 sempre da sudafricane: Ester Brand, che nella gara di salto, e Joan Harrison nei 100 dorso. Con la vittoria del 1984 a Los Angeles della marocchina Nawel el Moutawakel nei 440 ostacoli arrivò la prima medagli d’oro per una donna musulmana e nordafricana. La donna atleta africana ad aver vinto più medaglie è Kirsty Coventry, nuotatrice dello Zimbabwe, specializzata nel dorso, ha vinto tre medaglie (una d’oro, una d’argento e una di bronzo) ai Giochi olimpici di Atene 2004 e quattro (una d’oro e tre d’argento) a quelli di Pechino 2008.
Il simbolo di un’Africa che con i suoi atleti e le sue atlete ha iniziato non solo a vincere, ma a essere protagonista della scena olimpica.
(2 – fine)

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