Nigeria – Stop ai mototaxi okada

di Enrico Casale
Il bando - che riguarda anche i veicoli a tre ruote usati per lo stesso scopo - è stato deciso dalle autorità locali, preoccupate dall’aumento degli incidenti stradali e dalla circostanza che gli 'okada' possano essere usati per commettere rapine

Il bando – che riguarda anche i veicoli a tre ruote usati per lo stesso scopo – è stato deciso dalle autorità locali, preoccupate dall’aumento degli incidenti stradali e dalla circostanza che gli ‘okada’ possano essere usati per commettere rapine. La soluzione, hanno dunque sostenuto gli amministratori cittadini, è bandirli del tutto, o quasi: delle 9.100 strade di Lagos ora oltre 8.700 sono chiuse alla circolazione di questi mezzi.
Non tutti i conducenti, però, si sono arresi: alcuni sembrano aver ignorato la scadenza del periodo di 21 giorni fornito come termine ultimo per terminare l’attività al di fuori delle aree autorizzate. Uno dei loro leader sindacali ha lamentato in particolare la scarsa chiarezza delle nuove regole proprio per quanto riguarda quest’ultimo aspetto.
Non è la prima volta che Lagos cerca di porre dei limiti all’attività degli ‘okada’: nel 2010 erano state varate una serie di disposizioni, che andavano dal divieto di montare un’autoradio sul veicolo a quelli di trasportare più di un passeggero o viaggiare sui marciapiedi delle sempre congestionate strade cittadine. Già in questa versione del regolamento, inoltre, era contenuta l’indicazione di alcune strade che non potevano essere percorse.
Il tentativo, però, non andò a buon fine, al punto che l’amministrazione cittadina ha dovuto far ricorso, cinque anni dopo, al bando. Ma anche sul successo di quest’ultimo ci sono molti dubbi, non solo per l’utilità che gli ‘okada’ e i ‘tre ruote’ hanno nella metropoli paralizzata dal traffico.
Il numero dei mezzi da controllare, ed eventualmente da confiscare, infatti, è enorme: secondo alcune stime, addirittura un milione. I moto-taxi sono addirittura stati distribuiti, in passato, ai giovani coinvolti in alcuni programmi di riduzione della povertà e sono spesso l’unica fonte di reddito per chi non ha un’elevata scolarizzazione o una formazione specialistica che permetta di trovare lavoro.
(22/07/2015 Fonte: Misna)

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