Nigeria, l’emancipazione femminile corre su due ruote

di Enrico Casale
cycling

il podio a settembreC’è qualcosa di più della sola passione sportiva, nelle cicliste del team nigeriano del Rivers State. C’è la voglia di riscatto, il desiderio di uscire da una condizione che le relega ai margini della società. Ed è proprio questa incredibile spinta ad aver portato queste ragazze a vincere il 10 settembre la medaglia d’oro nella gara a cronometro degli All African Games a Brazzaville (Congo) e il 12 settembre all’argento nella gara individuale con Tombrapa Gladys Gripa.

Sono i primi, ottimi, risultati del Rivers State, che un tempo faticava a concludere le gare, e invece oggi primeggia nelle competizioni nazionali e internazionali. «A vincere sono soprattutto le atlete perché le donne hanno grinta, temperamento, sete di riscatto sociale», spiega Giandomenico Massari, 60 anni, italiano ingegnere, manager di una ditta di elettronica e grande appassionato di pedali. È stato lui a importare dall’Italia le prime biciclette da corsa che hanno acceso la passione per il ciclismo nel Delta.

Nel Sud della Nigeria, la tradizione spesso relega le donne ai margini della vita sociale. Nel Nord del Paese, vige addirittura la legge coranica, secondo la quale le donne non godono dei diritti civili fondamentali, non possono guidare l’auto (figuriamoci una bicicletta), devono andare velate da capo a piedi. Il fatto che un gruppo di ragazze abbia indossato magliette attillate e pantaloncini che lasciano scoperte cosce e braccia e siano montate in bicicletta ha quindi una valenza rivoluzionaria che va al di là dello sport. E, per sfregio totale dell’integralismo religioso, vince più degli uomini.

A confermarlo proprio i successi di settembre. Ma… «Sentirete parlare ancora di loro – avverte Massari, che fa anche parte della Federazione ciclistica nigeriana -. I prossimi traguardi sono ambiziosi, ma non impossibili. Vogliamo organizzare il Primo Giro della Nigeria, che potrebbe diventare la più importante manifestazione ciclistica dell’Africa… E puntiamo a formare una squadra nazionale, maschile e femminile, per partecipare ai prossimi Giochi olimpici del Brasile 2016…».

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