Niger: Guterres, “il terrorismo nel Sahel ci riguarda tutti”

di claudia
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Giunto nella capitale del Niger per una visita ufficiale, il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, ha esortato la comunità internazionale a “investire pienamente” per aiutare il Niger a combattere gli insorti jihadisti che minacciano il governo di Niamey e dei Paesi vicini. “Mentre gli attacchi terroristici continuano ad aumentare nel Sahel e si diffondono negli stati del Golfo di Guinea, la comunità internazionale deve capire che non è più solo una questione regionale africana, ma è davvero una minaccia globale”, ha affermato il capo delle Nazioni Unite.

“Oggi credo che, guardando alla straordinaria prestazione dell’esercito nigerino, la comunità internazionale debba investire completamente per rafforzare la capacità dell’esercito”, ha aggiunto Guterres.

“Il Niger non può affrontare tutte queste molteplici sfide da solo”, ha poi detto, elencando le principali organizzazioni come l’Unione africana e la Comunità economica degli Stati dell’Africa occidentale (Ecowas) che sono attori chiave per la pace e lo sviluppo nella regione.

Guterres si è espresso in una conferenza stampa congiunta con il presidente nigerino Mohamed Bazoum, a seguito di un colloquio tra i due. Ha riconosciuto che il G5-Sahel, che riunisce Mauritania, Mali, Burkina Faso, Niger e Ciad, “è stato indebolito dai colpi di Stato avvenuti in alcuni dei suoi vicini”, riferendosi al Mali e al Burkina Faso. “La pace, la stabilità del Niger, di tutto il Sahel, rappresentano una priorità assoluta per le Nazioni Unite”, ha insistito.

Diversi paesi occidentali sostengono il Niger nella sua lotta contro i gruppi legati ad Al-Qaeda e allo Stato islamico, in particolare Francia e Stati Uniti, che hanno basi militari a Niamey e nella regione di Agadez nel nord, ricorda l’Afp. Il Segretario generale delle Nazioni Unite, infine, ha salutato “la vita democratica in Niger. Rappresenta un esempio per la regione e per l’intero continente”, ha detto. Oggi è atteso a Ouallam, a nord di Niamey, per incontrare gli sfollati e i rifugiati fuggiti dalle violenze.

Il presidente Mohamed Bazoum si è detto “molto felice” di accogliere il Segretario generale delle Nazioni Unite che, nonostante le sue numerose “accuse particolarmente pressanti, ha tenuto duro, qualunque cosa accada, per compiere questa visita in Niger, per venire a trovarci, ciò che porta testimone del particolare interesse che attribuisce al Sahel e alle sfide che deve affrontare”.

Il presidente Bazoum ha sottolineato tutti gli sforzi compiuti per “promuovere l’unità del Niger, la convivialità tra le sue comunità”. Il terrorismo, ha proseguito, ci impone la sfida di reclutare più soldati, addestrarli meglio e attrezzarli meglio, il che richiede molte risorse”. Ha deplorato gli effetti dei cambiamenti climatici, in particolare siccità ricorrenti come quella che stanno vivendo le popolazioni in questo momento, i costi dei trasporti marittimi che hanno subito un’inflazione mai vista, e l’elevato costo dei fertilizzanti. Ha invitato Guterres a farsi portavoce di un appello alla solidarietà per i Paesi del Sahel sulla questione del deficit alimentare.

Ha poi sottolineato che nell’ambito dell’Ecowas, il Niger si impegna a combattere i colpi di stato militari, a lottare affinché i regimi di transizione siano il più brevi possibile, in modo che questi Paesi si trovino in una situazione normale che consenta loro di beneficiare di il supporto essenziale della comunità internazionale”.

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