Gli europei al Mali: “Stop agli aiuti militari se collaborate con la Russia”

di claudia

La ministra degli Esteri tedesca Annalena Baerbock ha avvertito ieri, nel corso della sua visita a Bamako, che le truppe europee, impiegate nella missione Eutm, non coopereranno con l’esercito del Mali finché questo manterrà legami con la Russia. In una conferenza stampa tenuta nella capitale maliana, Baerbock ha detto di temere che “massicci crimini di guerra” siano stati commessi contro i civili maliani.

Circa 300 soldati tedeschi partecipano alla missione di addestramento dell’Ue in Mali. La Germania ha anche circa 1.100 soldati nel Paese come parte di un’operazione di pace delle Nazioni Unite.

La Russia avrebbe fornito al Paese quelli che sono ufficialmente descritti come istruttori militari. Ma gli Stati Uniti e la Francia dicono che gli istruttori sono agenti della società di sicurezza privata russa Wagner. La presunta presenza di operatori di Wagner, così come il ritardo delle elezioni, ha creato un divario tra il governo del Paese, dominato dall’esercito, e i Paesi occidentali.

Lunedì l’Alto rappresentante dell’Unione europea (Ue) per la politica estera e di sicurezza, Josep Borrell, ha annunciato che l’Ue sospenderà la sua missione di formazione e addestramento militare in Mali (Eutm), ma rimarrà nel Sahel. “Stiamo fermando le missioni di formazione delle forze armate e della guardia nazionale, ma continueremo la formazione sulle leggi della guerra, perché i militari devono sapere che la guerra ha delle regole”, ha detto Borrell.

L’annuncio giunge dopo che a febbraio il presidente francese Emmanuel Macron ha ufficializzato il ritiro della Francia, del Canada e dei partner europei impegnati nell’operazione Barkane e nella Task force Takuba dal Mali.

La missione Eutm Mali era stata istituita nel 2013 per rispondere all’esigenza di rafforzare le capacità delle Forze armate maliane (Fama), con il risultato finale di essere forze armate autosufficienti in grado di contribuire alla difesa della propria popolazione e del proprio territorio.

Secondo Borrell, però, le autorità maliane non hanno fornito le garanzie necessarie per assicurare la continuazione delle missioni di formazione dell’Ue che dovranno essere “ricalibrate”. “Abbiamo appena ricevuto la risposta della giunta alle nostre richieste di continuazione delle missioni di formazione e non abbiamo le garanzie necessarie per continuare”, ha detto. 

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