Mali: ipotesi di tradimento segreti di Difesa nazionale dietro il colpo di mano

di Valentina Milani
mali soldati

Dietro l’ira del colonnello Assimi Goita, ci sarebbe anche la rivelazione alla Francia, da parte del presidente deposto ieri Bah N’Daw, di informazioni riservate relative a un contratto di armi in corso di negoziazione con la Russia. L’ipotesi, da analizzare con cautela, è stata divulgata ieri dal sito di notizie aBamako in un articolo firmato da Georges François Traoré.

Secondo questa versione, una fonte vicina all’ex giunta golpista ha rivelato che il presidente di transizione avrebbe trasmesso alle autorità francesi documenti confidenziali, tradendo così segreti di difesa nazionale. Parigi avrebbe espresso la sua profonda preoccupazione alla Russia e si sarebbe opposta a qualsiasi vendita di armi o di scambio militare o di sicurezza e avrebbe esortato Vladimir Putin a non dare una risposta favorevole, al fine di evitare un raffreddamento delle relazioni, già tese in riferimento allo scenario della Repubblica Centrafricana.

Secondo la stessa fonte, il vicepresidente Goita e i suoi ministri uscenti responsabili della Difesa e della Sicurezza avevano lavorato per elaborare un documento identificativo delle nuove esigenze di equipaggiamento in armi moderne delle Forze armate maliane (Fama) nella lotta contro i gruppi terroristici armati. Un loro collaboratore associato alla redazione del documento ne avrebbe inviato una copia al presidente della transizione Bah N’Daw che, durante il suo ultimo viaggio a Parigi nell’ambito del Summit sul finanziamento delle economie africane, l’aveva comunicato ai francesi.

Il redattore di aBamako sostiene che legalmente, sarebbe complicato perseguire il capo dello stato. Innanzitutto perché, in qualità di capo supremo delle forze armate, ha la prerogativa di decidere cosa classificare o meno come segreto in materia di difesa. Non sarebbe invece paradossale esautorarlo per evitare la compromissione del segreto.

“La tradizione vuole che non agiamo contro gli interessi del nostro Paese. La confessione del presidente francese Emmanuel Macron, che affermava di aver ottenuto dal presidente Bah N’Daw in pochi mesi quello che da diversi anni non aveva con Ibrahim Boubacar Keita, ha confermato le analisi relative a una grande complicità tra i due uomini”, scrive Traoré. L’ipotesi dell’ultim’ora, da prendere con le pinse, spiegherebbe l’emarginazione, da parte dell’ormai ex primo ministro Moctar Ouane, dei ministri della Difesa e della Sicurezza, i grandi artefici di questo documento segreto.

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