Mali, frontiere chiuse ma non con la Guinea

di claudia
mali

Nonostante le sanzioni economiche di Ecowas contro il Mali, inaspritesi il 9 gennaio scorso, l’unico impedimento parziale all’isolamento del Paese africano è oggi la volontà della Guinea di mantenere aperto il proprio confine, un’eccezione tra tutti i Paesi della regione.

Nonostante infatti Ecowas abbia annunciato la chiusura di tutti i confini del Mali e la limitazione del commercio ad alcuni beni e servizi, Bamako può continuare a garantirsi rifornimenti e opportunità di commercio grazie alla volontà della giunta militare guineana, che ha deciso di non applicare il blocco imposto da Ecowas.

Il vicepresidente della Camera di commercio del Kankan, in Guinea, Mohamed Lamine Cherif ha aperto alla possibilità di utilizzare il porto di Conakry per scaricare le merci dirette in Mali e “intensificare gli scambi”, allontanando così le merci destinate al Mali dal porto di Dakar, in Senegal. D’altra parte Conakry è a soli 1.000km da Bamako. Se è vero che il commercio in Guinea sta perdendo attrattiva, principalmente per la pessima condizione delle sue strade che rende la logistica una vera impresa, è altrettanto vero che sono in corso i lavori di ammodernamento di molte assi viarie (quasi tutti eseguiti da società cinesi), anche se ci vorranno mesi per permettere alle merci di circolare velocemente.

Il problema della chiusura dei confini e della pessima condizione delle strade in Guinea tuttavia riguarda più le persone che le merci: Amadou Diop, rivenditore nel settore dell’abbigliamento e vicepresidente dell’Alto Consiglio per i maliani che vivono all’estero a Kankan, ha detto a Rfi che”anche se la strada è brutta, a noi basta avere solo il passaggio, anche se il viaggio dura una settimana”.

Condividi

Altre letture correlate: