L’ultimo album di Beyoncé, un omaggio alla musica africana

di claudia

Una delle novità della scena musicale internazionale è l’uscita dell’ultimo album della popstar Beyoncé, intitolato Renaissance, il primo di un progetto suddiviso in tre parti. Renaissance è un omaggio alla musica dance nera e si avvale di varie collaborazioni con star del continente, tra cui la cantautrice nigeriana Tems. Anche la sua opera precedente, l’album visivo Black is king (2020), è stata prodotta in collaborazione con molti artisti africani.

Negli ultimi tre decenni i brani di Beyoncé sono stati un modo per affrontare importanti questioni sociali, dimostrando un intento attivista nella sua musica, sempre attento ai diritti. Nell’album Dangerously in Love (2003), ad esempio, la cantante ha offerto una contro-narrativa alla rappresentazione patriarcale dell’ipersessualità delle donne di colore.

Beyoncé ha chiamato diversi artisti africani per collaborare alla realizzazione di Renaissance, in particolare nella canzone “Move”, il cui stile è ispirato all’afrobeats e presenta il nigeriano P2J e il ghanese GuiltyBeatz come produttori, nonché Tems come scrittore e interprete. Tems (Temilade Openiyi), un cantante versatile, è salito alla ribalta dopo aver collaborato a Gasoline (2020), brano della star nigeriana WizKid.

Black is king, il precedente album di Beyoncé, è una celebrazione delle tradizioni del continente. In questo album visivo, la cantante adotta una prospettiva di ispirazione panafricana e incorpora elementi di diversi paesi del continente. Collabora con vari attori, registi, designer, coreografi e musicisti africani, con l’obiettivo di evidenziare la diversità culturale del continente. Reinassance continua l’intento del precedente album, ma lo rilancia in chiave più contemporanea. Lo stile è un tributo al pop alla Donna Summer degli anni Settanta, ma in chiave più contemporanea.

“Credo che quando noi neri raccontiamo le nostre storie, possiamo spostare l’asse del mondo e raccontando la vera ricchezza dell’anima che non è raccontata nei libri di storia”, spiega la cantante al giornale “The Conversation”.

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