Libia | «Haftar colpito duramente»

di Enrico Casale
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Non c’è pace in Libia. Proseguono gli scontri nonostante i ripetuti appelli alla tregua umanitaria della comunità internazionale e di quella islamica per il mese sacro di Ramadan.

Ieri, venerdì 1° maggio, l’aviazione del governo di Tripoli ha condotto cinque raid aerei sulla base di al-Wattiya, nell’ovest del Paese, utilizzata dalle forze del generale Khalifa Haftar, uomo forte di Bengasi. Lo ha reso noto il portavoce dell’esercito di Tripoli, Mohamed Gnounou.

In questi giorni, le truppe di Tripoli, sostenute dalla Turchia, dal Qatar e da mercenari siriani, hanno lanciato l’operazione «Vulcano di rabbia»,  per respingere l’offensiva del generale Haftar in corso dall’aprile 2019. Sul terreno sono state testate nuove e potentissime armi: droni kamikaze, lanciarazzi multipli, ecc.

Secondo il portavoce di Tripoli le truppe della Cirenaica sono state colpite duramente e molti miliziani di Haftar sono morti e molti veicoli armati sono stati distrutti. Sempre Gnounou sostiene che sono stati effettuati altri «sei raid aerei nei pressi della valle Marsit, sulla strada tra al-Korayat e Nasma, che hanno colpito una colonna di veicoli armati e uomini delle milizie terroristiche di Haftar».

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