Libia: Bashagha, “la Gran Bretagna ci aiuti a cacciare Wagner”

di claudia
Fathi Bashaga

Fathi Bashagha, il premier nominato dal parlamento libico con sede a est, ha invitato i leader britannici ad aiutarlo a scacciare i mercenari del gruppo paramilitare russo Wagner dal suo paese.

In un articolo pubblicato dal quotidiano britannico The Times, Bashagha ha dichiarato il suo desiderio di una partnership strategica con la Gran Bretagna a livello di affari, sicurezza e intelligence. “Oggi il mio paese sta affrontando una delle sue battaglie più dure, mentre le truppe ucraine combattono la Russia con i missili britannici, noi in Libia stiamo combattendo la stessa battaglia”, ha detto. “Come libico, so cosa si prova a vedere le forze straniere entrare illegalmente nel proprio Paese”, ha sottolineato.

Bashagha ha spiegato che dal 2014 migliaia di mercenari di Wagner, un gruppo militare privato, sono presenti in Libia, lasciando dietro di sé una scia di distruzione. Rivolgendosi ai suoi “amici britannici” al governo, il funzionario libico ha detto che il suo governo è pronto a lavorare con la Gran Bretagna se quest’ultima avesse bisogno di un partner in Africa per resistere alla Russia. Il permier ha anche detto che il suo Paese ha bisogno dell’assistenza degli uomini d’affari britannici per ricostruire la Libia e fornire servizi alla popolazione, sottolineando che i libici non vogliono vedere un altro decennio di guerra civile, né vogliono vedere i mercenari Wagner saccheggiare le loro città e villaggi.

Inoltre, Bashagha ha espresso la volontà della Libia di prendere parte agli sforzi per aiutare il mondo a liberarsi del petrolio russo. Ha affermato che il petrolio e il gas libici possono aiutare a compensare la carenza globale di petrolio e contribuire a ridurre i prezzi del carburante in Gran Bretagna.

Bashagha si è anche impegnato a lavorare per fermare i flussi di migranti illegali attraverso il Mediterraneo, dicendo “per anni sono rimasto scioccato dalla vista di persone che annegavano” in massa che cercavano di raggiungere l’Europa. “Questo problema può essere risolto solo con l’aiuto della Libia” ha sostenuto.

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