Oltre 120.000 ettari di territorio sono stati distrutti da un incendio esploso venerdì nella contea di Isiolo, una regione rurale nel centro del Kenya. Lo si apprende in seguito a una conferenza stampa del ministero dell’Interno, durante la quale è stato detto che l’incendio sarebbe già parzialmente contenuto, ma che permangono focolai importanti.
Secondo il ministero, polizia, guardia forestale, Croce rossa e comunità locali stanno lavorando giorno e notte da venerdì per contenere e spegnere l’incendio ma i forti venti rendono il compito molto difficile. Le autorità locali hanno detto di non potere ancora quantificare i danni, che sicuramente sono ingenti sia per gli agricoltori che per gli allevatori, numerosi nella contea: l’incendio infatti “ha distrutto i pascoli che avrebbero potuto nutrire il nostro bestiame per i prossimi due anni”, si lamenta con Rfi Mohamed Konso, capo del Consiglio degli anziani di Borana, una riserva nella contea di Isiolo.
Un dramma non esente da polemiche: alcune organizzazioni incolpano le autorità keniane per la loro mancanza di reattività. “Abbiamo permesso che il fuoco si diffondesse”, lamenta l’Irda (l’Alleanza per lo sviluppo sostenibile), un’organizzazione keniana di piccoli agricoltori, in un post pubblicato su X. “Questi incendi stanno peggiorando il degrado ambientale, rendendo una gestione sostenibile del territorio più urgente che mai”.
Secondo Atlai, un programma di monitoraggio della deforestazione, negli ultimi 20 anni in Kenya sono scomparsi 285.000 ettari di foresta, a vantaggio dell’urbanizzazione, del disboscamento e dell’agricoltura.