Italia – I gesuiti: «Aquarius, il fallimento della politica»

di Enrico Casale
aquarius

Dura presa di posizione del Centro Astalli, il centro dei gesuiti che si occupa di rifugiati, sul caso Aquarius. «Il Centro Astalli – è scritto in un comunicato emesso ieri, 11 giugno – continua a seguire con attenzione e crescente preoccupazione la situazione dei migranti bloccati in mare da ieri ai quali oggi si aggiungono altre centinaia di persone soccorse durante la notte. Si appella a istituzioni nazionali e sovranazionali per risolvere tempestivamente la vicenda nel primario interesse delle persone che stanno rischiando la vita in mare. Non si possono cambiare politiche e accordi sulla pelle dei migranti e nella contingenza di situazioni di emergenza che richiedono cooperazione e tempestività d’azione».

Il Centro Astalli chiede che nell’ immediato venga autorizzato l’arrivo dei migranti in un porto sicuro e che vengano tempestivamente apportate le cure necessarie ai migranti, le cui nazionalità indicano che si tratta per lo più di persone in fuga da guerre, persecuzioni, crisi umanitarie e regimi dittatoriali. Nel medio periodo chiede che vengano attivate vie legali d’ingresso per chi ha diritto a chiedere asilo in Europa attraverso programmi di reinsediamento che prevedano il coinvolgimento responsabile di tutti gli stati membri dell’Unione Europea e la riattivazione di quote d’ingresso per lavoratori stranieri che permettano di coprire il fabbisogno di manodopera in Italia e infliggano così un duro colpo al lavoro nero e al traffico di esseri umani.

Padre Camillo Ripamonti, presidente Centro Astalli afferma: «Se l’Italia antepone dimostrazioni di forza e di peso politico alla vita dei migranti è chiaro che umanità e dignità delle persone divengono secondari rispetto al tutto il resto. Abbandonare innocenti in mare non può mai considerarsi una strategia politica ma rimane inequivocabilmente una grave violazione dei diritti umani di cui l’Italia sarà chiamata a rispondere».

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