Indipendenza delle regioni anglofone? Sale la tensione in Camerun

di Enrico Casale
Camerun, avvocati e insegnanti anglofoni protestano contro il Governo centrale

Il Governo del Camerun ha proclamato il coprifuoco sia nella regione sudoccidentale sia in quella nordoccidentale del Paese. È la prima dura risposta delle autorità all’annuncio della proclamazione di indipendenza da parte dei movimenti di lingua inglese. Secessione che dovrebbe essere proclamata domenica 1° ottobre.

Polizia e forze armate dovranno imporre la chiusura delle frontiere territoriali e marittime, la sospensione di qualsiasi tipo di trasporto pubblico e privato, il divieto di movimento tra località e, soprattutto, il divieto di riunioni di più di quattro persone negli spazi pubblici. Questa misure restrittive avranno effetto da oggi, venerdì 29 settembre alle 9 fino a lunedì 2 ottobre alle ore 7.

La tensione quindi sale. Da mesi i camerunesi anglofoni protestano chiedendo la possibilità di avere insegnamenti in lingua inglese nelle loro scuole e l’applicazione della common law britannica nei tribunali. Chiedono inoltre maggiore spazio nella vita politica del Paese. Alle loro istanze il governo centrale ha sempre opposto un muro.

Il 22 settembre, si è tenuta una manifestazione di separatisti che, nonostante non fosse stata autorizzata dalle autorità, ha avuto un grande seguito. Da qui la svolta estremista dei movimenti anglofoni che hanno annunciato la dichiarazione di indipendenza il 1° ottobre. La data non è stata scelta a caso: il 1° ottobre 1961 è il giorno della riunificazione ufficiale delle regioni anglofone a quelle francofone del Camerun. Da parte sua, Yaounde considera i separatisti come «terroristi», soprattutto dopo le recenti esplosioni di bombe a Bamenda e Douala, la capitale economica del Paese.

Il Segretario Generale dell’Onu, Antonio Guterres, si è detto «profondamente preoccupato per la situazione in Camerun» e ha esortato le autorità camerunesi «a promuovere misure di riconciliazione nazionale» pur mantenendo «l’unità e l’integrità territoriale del Camerun».

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