In Ciad centinaia di manifestanti scendono in piazza a N’Djamena contro i militari al potere

di claudia

Diverse centinaia di persone hanno manifestato a N’Djamena, capitale del Ciad, contro la giunta che ha preso il potere ad aprile dopo la morte di Idriss Déby Itno.  Le associazioni della società civile e il partito “Transformers” di Succès Masra hanno chiesto alla popolazione di manifestare contro “la confisca del potere” da parte del Consiglio militare di transizione (CMT), guidato dal figlio di Idriss Déby, Mahamat Idriss Déby Itno, e chiedono che venga organizzata una conferenza nazionale sovrana, inclusiva e globale. “Stiamo marciando per chiedere il ripristino della democrazia e della giustizia, pegni di una vera pace”, ha detto alla France Presse Narcisse, un 22enne, sventolando un manifesto “no alla monarchia”. La manifestazione è stata autorizzata su un viale, lungo 3 chilometri, nel centro della capitale ciadiana e le forze dell’ordine sono state schierate in forze per impedire che le persone prendessero percorsi “alternativi”. La manifestazione, tuttavia, si è svolta in maniera pacifica.

“La Francia fuori dal Ciad”, diceva un cartello e le bandiere francesi venivano bruciate. La Francia, ex potenza coloniale, è accusata dall’opposizione di sostenere il nuovo potere da quando il presidente Emmanuel Macron ha fatto visita a N’Djamena per incontrare le nuove autorità in occasione dei funerali del maresciallo Déby. “Continueremo a marciare fino all’instaurazione del potere civile. La Francia deve scegliere come suo vero interlocutore il popolo ciadiano e non un piccolo gruppo di individui, o sarà l’eterno nemico dei ciaidiani”, ha affermato Max Loalngar, portavoce di Wakit Tamma, una piattaforma dell’opposizione.

Dall’annuncio della morte del presidente Déby il 20 aprile, Mahamat Idriss Déby Itno, 37 anni, ha concentrato su di sé quasi tutto il potere: presidente della Repubblica e Capo Supremo dell’esercito. Deby ha promesso elezioni “libere e democratiche” entro un periodo di 18 mesi, anche se non ha escluso che la transizione possa durare di più. Il 27 aprile, sei persone sono state uccise a N’Djamena e nel sud del Ciad, secondo le autorità, nove secondo una ONG locale, durante manifestazioni non autorizzate dalle autorità. Più di 600 persone sono state arrestate. Il 12 luglio viene autorizzata per la prima volta una marcia di opposizione, con un percorso modificato rispetto alle richieste dei manifestanti, che ha spinto gli organizzatori a cancellare la mobilitazione.

Il CMT ha sciolto il Parlamento e il governo e ha abrogato la Costituzione. Sotto la pressione internazionale, il 2 maggio la giunta ha finalmente nominato un “governo di transizione” di civili, guidato da Albert Pahimi Padacké.

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