Il Somaliland chiede di rispettare l’accordo con l’Etiopia, Faki lancia un appello alla calma

di claudia

Il governo del Somaliland ha invitato “tutte le parti interessate a rispettare” il memorandum di intesa siglato il 1° gennaio con l’Etiopia, rimarcando che “la Repubblica del Somaliland non ha mai fatto parte del sistema federale della Somalia” dopo la dichiarazione di indipendenza del 1991.

In un comunicato diffuso dal ministero degli Esteri si afferma che l’accordo firmato dal Presidente della Repubblica del Somaliland, Muse Bihi, con il premier etiopico, Abiy Ahmed, “favorirà stabilità e cooperazione senza precedenti nella dinamica regione del Corno d’Africa”. Il memorandum prevede che l’Etiopia riconosca il Somaliland ottenendo in cambio “un accordo di locazione per una base navale sul Mar Rosso”.

Nella nota si ricorda che “i rapporti diplomatici tra Somaliland ed Etiopia sono in corso da decenni, caratterizzati da interessi condivisi volti a migliorare l’integrazione regionale, lo sviluppo sostenibile e le relazioni interpersonali”. “Inoltre – prosegue la nota del ministero – il governo del Somaliland ha costantemente usato la posizione geostrategica del Paese per l’avanzamento del Corno d’Africa. Questi sforzi hanno contribuito in modo significativo al commercio e alla stabilità regionale”.

“Per questo motivo – rivendica il ministero – è imperativo che le entità regionali e internazionali riconoscano il ruolo attivo del Somaliland nel Corno d’Africa e riconoscano la distinzione del Paese dalla Somalia. La Repubblica del Somaliland non ha mai fatto parte del sistema federale della Somalia; piuttosto, il Somaliland ha mantenuto 32 anni di sovranità e governo democratico. Stabilendo relazioni diplomatiche con numerosi Paesi e impegnandosi nella cooperazione internazionale, il Somaliland ha stipulato accordi internazionali a lungo termine che promuovono gli interessi del Paese. In tal modo, il governo del Somaliland sostiene i pilastri della Costituzione del Somaliland e afferma la giurisdizione esclusiva sui propri territori”.

All’indomani della firma dell’accordo, la Somalia ha bollato l’iniziativa dell’Etiopia come “un’aggressione” che viola la sua sovranità e integrità territoriale, sollecitando l’intervento di Onu, Unione africana, Lega araba e partner internazionali per la difesa della propria integrità territoriale. La dichiarazione di indipendenza del Somaliland dalla Somalia non è riconosciuta a livello internazionale.

Il Segretario esecutivo dell’Autorità intergovernativa per lo sviluppo (Igad), Workneh Gebeyehu, ha espresso “profonda preoccupazione per i recenti sviluppi nei rapporti tra Etiopia e Somalia”, invitando i due Paesi a “collaborare per una risoluzione pacifica e amichevole della situazione” scaturita dalla firma di un memorandum di intesa tra Etiopia e Somaliland. E’ quanto si legge in un comunicato diffuso dall’organizzazione regionale dell’Africa orientale, dopo le accuse di “aggressione” mosse da Mogadiscio ad Addis Abeba per aver sottoscritto un’intesa che prevede il riconoscimento della Repubblica del Somaliland.

Nella nota si afferma che l’Igad sta monitorando la situazione, riconoscendo “le possibili implicazioni per la stabilità regionale”.

 A fronte delle tensioni scatenate dalla firma dell’accordo con la Repubblica del Somaliland, il governo etiopico ha diffuso un lungo comunicato in cui afferma che l’intesa “non ha violato alcuna legge”. “Anche se questo è il fatto – ha ammesso Addis Abeba – non si può dire che alcuni non si offenderanno, non si scandalizzeranno e non si asterranno dal tentare di distruggere il progresso positivo”.

Il Presidente della Commissione dell’Unione Africana, Moussa Faki, ha lanciato un appello “alla calma e al rispetto reciproco per allentare la tensione” tra Etiopia e Somalia.

In un comunicato, Faki  ha “sottolineato l’imperativo di rispettare l’unità, l’integrità territoriale e la piena sovranità di tutti gli Stati membri dell’Unione Africana”, sollecitando Etiopia e Somalia “a impegnarsi senza indugio in un processo negoziale per risolvere le loro differenze nel modo più costruttivo, pacifico e collaborativo, per consolidare e rafforzare la loro cooperazione al servizio della pace e della sicurezza nella regione”.

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