I giovani artisti dello Zimbabwe in cerca di sostegno e visibilità

di claudia
Richard Mudariki

Una nuova generazione di artisti è pronta a far diventare lo Zimbabwe un riferimento per la scena artistica del continente. L’occasione potrebbe arrivare con “l’artHARARE Contemporary Art Fair”, un’innovativa fiera di arte contemporanea che si terrà, per la prima volta in presenza, il prossimo novembre, dopo due anni di edizioni in modalità virtuale a causa della pandemia. Se la campagna di foundraising ancora in corso andrà a buon fine, potrebbe essere ormai una questione di pochi mesi.

La particolarità di questa fiera risiede in primo luogo nella curatela, interamente affidata agli artisti che si stanno impegnando, insieme ai fondatori, il pittore Richard Mudariki e la storica dell’arte Aya Koudounaris, in uno sforzo collettivo per celebrare e lanciare sul mercato tutte le principali arti visive contemporanee dello Zimbabwe.

La fiera sarà un’importante occasione per lanciare sul mercato i talenti emergenti del Paese e rilanciare il ricco patrimonio artistico del Paese. “La nostra missione è attirare l’attenzione dei principali collezionisti d’arte internazionali, musei, fondazioni, case d’asta e collezioni aziendali affinché acquisiscano l’arte visiva contemporanea dello Zimbabwe alle loro collezioni”, spiega uno dei fondatori. La fama di Mudariki è sicuramente un buon punto di partenza, poiché i suoi lavori hanno acquisito visibilità grazie all’acquisto di alcune sue opere da parte di celebrità internazionali, come la star della musica Jay Z.

La scena dell’arte contemporanea dello Zimbabwe necessita di essere riconosciuta e acquisire una visibilità che possa farla diventare competitiva sulla scena continentale e internazionale e artHARARE potrebbe diventare la piattaforma giusta. La manifestazione ha già ricevuto negli ultimi mesi il sostegno della comunità artistica del Paese e della sua diaspora. Già nella sua forma virtuale la fiera ha permesso a un gran numero di artisti emergenti di essere selezionati da gallerie internazionali a Londra e Milano.

Foto di apertura: courtesy Richard Mudariki

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