Guinea Equatoriale: il 99,7% vota Obiang, denunciati brogli

di claudia

Il presidente della Guinea Equatoriale Teodoro Obiang Nguema Mbasogo ha ottenuto il suo sesto mandato presidenziale alle elezioni generali, tenutesi ieri, con una percentuale di voti che rappresenta un nuovo record assoluto: 99,7%. Il suo partito, il Partito democratico della Guinea Equatoriale (Pdge) ha anch’esso ottenuto la maggioranza assoluta. Questa mattina il vicepresidente Teodoro Nguema Obiang Mangue, figlio del presidente Teodoro, ha twittato giubilante per “la schiacciante” vittoria del padre e del partito al governo.

Dopo 43 anni al potere, che lo rendono il leader di un paese non-monarchico più longevo attualmente in carica (il sesto nella storia), Obiang ha ottenuto l’ennesima e schiacciante, annunciata e piuttosto ovvia, vittoria elettorale nel piccolo paese africano. Le elezioni tenutesi ieri in Guinea Equatoriale, che hanno visto accorpare elezioni locali, legislative e presidenziali, si sono svolte in un clima che l’opposizione ha definito “intimidatorio”.

Alla tv nazionale è stata mandata in onda la conferenza stampa di Faustino Ndong Esono Ayang, presidente del Consiglio elettorale nazionale, durante la quale ha annunciato la vittoria di Obiang. Tuttavia, i numeri dicono altro e sembrano dare ragione all’opposizione, che sostiene che le persone non sono andate a votare per paura di esprimere il proprio dissenso: la popolazione equatoguineana conta 1,54 milioni di abitanti e su un totale di 427.661 elettori registrati si sono recati alle urne solo in 67.196: “Il candidato del Pdge, Obiang Nguema Mbasogo, e la sua coalizione, hanno ottenuto 67.012 voti, pari al 99,7%, mentre Andrés Esono Ondó del Cpds (Convergenza per la socialdemocrazia) ha ottenuto 152 voti e Buenaventura Monsuy Asumu ha ottenuto con 32 voti”.

Il principale partito di opposizione della Guinea Equatoriale, in un comunicato stampa diffuso da molti suoi attivisti sui social, denuncia diverse irregolarità nel processo elettorale: la Convergenza per la socialdemocrazia (Cpds) ha detto che non riconoscerà i risultati di queste “elezioni fraudolente” e che chiunque dichiari il presidente eletto sarà considerato “illegittimo” dal partito. In una dichiarazione di ieri sera, il partito ha detto che il voto “si è svolto tra flagranti e diffuse irregolarità” in tutto il Paese tranne che nella capitale, Malabo. Le autorità elettorali e il partito al governo non hanno commentato le accuse.

Secondo la Cpds i suoi osservatori hanno visto molti elettori costretti a eleggere i candidati del Partito democratico della Guinea Equatoriale (Pdge) e all’opposizione è stato impedito di monitorare il processo di voto. In diversi seggi elettorali i funzionari pubblici hanno permesso alle persone di votare per conto dei familiari assenti e sui social è un proliferare di fotografie di persone dotate di due tessere elettorali mentre a molti elettori regolarmente registrati le autorità avrebbero sequestrato la tessera elettorale in sede di voto.

Il candidato alla presidenza dell’opposizione, Andres Esono Ondo, ha denunciato “frodi e irregolarità in tutto il Paese, come il voto pubblico e i presidenti o i capi dei seggi elettorali che votano per conto di altri”. Ha anche detto che “alla gente veniva impedito di votare liberamente”.

Il presidente Teodoro Obiang Nguema Mbasogo, che ora ha 80 anni, ha bandito tutti i partiti di opposizione tranne uno. La Guinea Equatoriale ha uno dei governi più corrotti e repressivi del mondo ed è un importante produttore di petrolio, ma ci sono poche prospettive che il denaro sollevi le persone dalla povertà. 

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