Gbagbo e Blé, appello contro l’assoluzione

di Enrico Casale
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Il procuratore della Corte penale internazionale (Cpi), Fatou Bensouda, ha presentato appello contro la sentenza di assoluzione pronunciata in favore dell’ex presidente ivoriano Laurent Gbagbo e del suo ex ministro della Gioventù, Charles Blé Goudé. la notizia è stata data da Rfi, emittente francese, e rilanciata da Agenzia Nova.

Il procuratore aveva tempo fino a ieri, lunedì 16 settembre, per presentare o meno appello contro la sentenza di assoluzione pronunciata il 15 gennaio. Da allora l’ex capo dello Stato si trova ancora a Bruxelles sotto custodia giudiziaria, mentre Blé a L’Aja, ed entrambi non possono lasciare le città in cui si trovano senza il permesso della Corte.

A gennaio scorso la Cpi ha assolto Gbagbo e Blé dall’accusa di crimini contro l’umanità, acconsentendo al rilascio immediato dei due imputati a condizione che entrambi risiedessero in uno Stato membro della Cpi disponibile ad accoglierli, in attesa di un eventuale processo di appello.

L’ex capo dello Stato era già stato condannato in primo grado nel 2016 dalla Cpi a sette anni di carcere per crimini contro l’umanità. Il processo all’Aja era ripreso a metà novembre, quando i legali di Gbagbo avevano tentato di smontare una ad una le accuse a carico del loro cliente, sostenendo che diverse prove non fossero fruibili in quanto non verificate e che più testimoni citati dall’accusa non avessero assistito alle violenze di cui Gbagbo era accusato.

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