Costa d’Avorio: incontro tra Ouattara e Gbagbo nel segno della pace

di claudia
Laurent Gbagbo, Alassane Ouattara

A fare notizia ieri ad Abidjan è stato anche il solo incontro tra i due antichi rivali che hanno segnato gli ultimi 2 anni di storia della Costa d’Avorio e attorno ai quali si sono scatenate guerre interne e violenze, almeno fino al 2011. Così, l’immagine del presidente della Costa d’Avorio, Alassane Ouattara, che accoglie il suo predecessore Laurent Gbagbo, da molti è stato visto come un segnale di riconciliazione nazionale. Scagionato definitivamente dalla Corte penale internazionale, Gbagbo era tornato in patria lo scorso giugno e aveva preferito tenere un profilo basso, nonostante la grande accoglienza ricevuta e il clamore che aveva accompagnato la fine del suo “esilio”. 

“Un cordiale e fraterno incontro con il mio giovane fratello Laurent Gbagbo” ha scritto ieri su Twitter Ouattara. “Insieme lavoreremo per costruire fiducia a beneficio del nostro Paese”. Prima, nel corso di una conferenza stampa congiunta, Ouattara aveva detto che “la crisi aveva creato delle differenze ormai alle spalle”. Da parte sua, Gbagbo ha chiesto il rilascio di chi è ancora in carcere a causa di quelle differenze. Al potere dal 2000, Gbagbo nel 2011 era stato impuntato all’Aja con l’accusa di aver ordinato l’uccisione di 3000 persone rifiutando il verdetto di elezioni che assegnavano la vittoria a Ouattara. Elezioni controverse in un momento storico complesso e difficile, dove ancora oggi non sono chiare le responsabilità di quanto avvenuto o come sostengono alcuni osservatori dove le responsabilità sono condivise. “Laurent Gbagbo si è presentato in uno spirito di apertura, dialogo e riconciliazione” ha detto all’Afp Franck Anderson Kouassi, portavoce del Fronte popolare ivoriano (Fpi), il partito di Gbagbo. Toni simili a quelli del portavoce del governo, Amadou Coulibaly: “Il dialogo nel nostro Paese continuerà, perché questa è la volontà dell’esecutivo”. 

Mentre Ouattara ha accolto ufficialmente il ritorno di Gbagbo, sperando di alleggerire le tensioni nel Paese che hanno accompagnato la sua decisione di candidarsi per un terzo mandato poi effettivamente ottenuto, rimangono incertezze su quello che voglia fare Gbagbo: ovvero se continuerà a mantenere un profilo distanziato dalla vita politica attiva o se scenderà in campo per sfidare Ouattara forte di una base sostenitori ancora ampia, in particolare nel sud e nell’ovest della Costa d’Avorio. Secondo diversi osservatori a pesare è comunque l’età di entrambi: Ouattara ha 79 anni, Gbagbo è poco più giovane con 76 anni.

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