Compagnia britannica accusata di corruzione in più paesi africani si dichiara colpevole

di claudia
petrolio

Accusata di corruzione in diversi Paesi  – tra cui Camerun, Guinea Equatoriale, Costa d’Avorio, Nigeria, Repubblica Democratica del Congo e Sud Sudan  – dal Serious Fraud Office (Sfo) britannico, la Glencore Energy Uk Ltd ha deciso di dichiararsi colpevole. Lo ha annunciato ieri in un’udienza presso la Westminster Magistrates’, scegliendo una strategia che le consentirà di risolvere diverse cause giudiziarie pendenti con risarcimenti economici.

Nel 2018 la giustizia statunitense ha accusato Glencore per casi di corruzione negli Usa, in Brasile, in Venezuela, in Camerun, in Nigeria, casi riconosciuti dalla società che ha accettato di pagare 700 miliardi di dollari. Altre accuse riguardavano la manipolazione di prezzi sui mercati, da parte di questo grande trader mondiale.  Nel  giugno 2019, l’Sfo ha aperto un’indagine, nome in codice Operazione Azoth, su Glencore per corruzione. Gli investigatori hanno denunciato la corruzione a scopo di lucro nelle operazioni petrolifere della compagnia. Agenti e dipendenti Glencore hanno pagato tangenti per un valore di oltre 25 milioni di dollari per l’accesso preferenziale al petrolio, con l’approvazione della società. L’Sfo ha lavorato in parallelo con gli Stati Uniti e in collaborazione con i pubblici ministeri olandesi e svizzeri su questa indagine.

“Questa importante indagine, che il Serious Fraud Office ha portato in tribunale in meno di tre anni, è il risultato della nostra esperienza, della nostra tenacia e della forza della nostra partnership con gli Stati Uniti e altre giurisdizioni”, ha dichiarato Lisa Osofsky, direttrice del Serious Fraud Office.

L’operazione Azoth è un’indagine sulla filiale britannica di Glencore, Glencore UK Ltd e sulla sua controllata al 100% Glencore Energy (Uk) Ltd, in relazione al commercio di petrolio e alle attività correlate.

L’Sfo ha accusato Glencore di sette casi di corruzione ai sensi del Bribery Act 2010, cinque accuse sostanziali ai sensi della Sezione 1 e due ai sensi dell’omissione aziendale di prevenire il reato di corruzione, sezione 7. In Camerun ad esempio, la società avrebbe pagato almeno dieci milioni di euro di tangenti ad agenti della delle compagnie nazionali di idrocarburi e di raffinazione. 

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