Cinema | L’Africa degli enfants terribles

di AFRICA
Debout, Kinshasa

Con il weekend si chiude il seguitissimo programma in sala virtuale Top Ten African Short del Festival di mezzo del Festival di Cinema Africano di Verona.

Interessante notare come i protagonisti di tutti i film siano donne e soprattutto bambini. Lo sono anche Debout, Kinshasa! (in programma oggi dalle 21 visibile in streaming gratuito per 24 ore) e Soko Sonko (sempre in streaming gratuito da domani dalle 21). Il regista del primo, Sébastien Maitre, è stato direttore di produzione per 15 anni, ha partecipato alla realizzazione di numerosi lungometraggi e vissuto per diversi anni nella Repubblica Democratica del Congo (RDC). Era nello staff di produzione di film come War Witch di Kim Nguyen, Kinshasa Kids di Marc-Henri Wajnberg e Viva Riva di Djo Munga. Grazie allo scouting set e ad altre avventure, è nata l’idea di scrivere Debout, Kinshasa!, una favola sociale concepita come un inno alla creatività dei congolesi, che è stata selezionata in tantissimi festival ed è valsa al regista la nomination al César 2018 come miglior cortometraggio. Un film allegro che racconta le avventure di Samuel, un ragazzino di 10 anni, costretto dalle circostanze a mettere in gioco tutta la propria arguzia e il proprio ingegno per risolvere problemi famigliari e personali e riuscire finalmente ad andare a scuola.  Divertentissimi i suoi incredibili baratti per potersi comprare un paio di scarpe nuove o vendere “al dettaglio” un tubetto di dentifricio. Un’opera che trasmette gioia di vivere e insegna che non ci si deve arrende di fronte alle avversità della vita, ma provare a superarle anche attraverso trovate originali. La vicenda, trattata con leggerezza, è valorizzata da una fotografia vivida e dal ritmo incalzante della colonna sonora.

Anche Soko Sonko (Il re del mercato) è molto divertente. Quando la madre di Kibibi si ammala, il padre Ed si incarica di portare la bambina al mercato per acconciarle i capelli prima dell’inizio della scuola. Il film è il viaggio esilarante di un papà ben intenzionato che con coraggio arriva dove nessun uomo è mai giunto prima spezzando il tabù di un uomo nel regno tutto femminile e intimo dove le donne si intrecciano i capelli. La regista tanzaniana-americana Ekwa Msangi-Omari è cresciuta in Kenya e attualmente risiede a New York. La sua carriera è iniziata come produttrice, mentre ora si sta concentrando maggiormente nella sceneggiatura e nella regia. Ekwa oltre ai corti ha diretto anche diverse serie televisive per le maggiori emittenti keniane e sudafricane.

(Annamaria Gallone)

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