Ciad: dopo gli scontri nel nord, avviata campagna di disarmo

di claudia

Una campagna di disarmo nell’estremo nord del Ciad è stata lanciata dal presidente del Consiglio militare di transizione, il generale Mahamat Idriss Deby, a seguito degli scontri armati che hanno ucciso un centinaio di persone nella regione, meno di due settimane fa.

In una dichiarazione, il presidente del Ciad ha affermato che nessun cittadino ha il diritto di portare un’arma da guerra. Ha inoltre annunciato l’installazione di un campo militare nella zona del sito d’estrazione di oro di Kouri Bougoudi, un sito estrattivo situato in un’area montuosa su entrambi i lati del confine tra Ciad e Libia, dove si sono verificate le violenze.

Kouri Bougoudi è situato nella regione desertica del Tibesti, di difficile accesso, ed è ricca di miniere spesso sfruttate illegalmente da molti cercatori d’oro del Paese ma anche da altri provenienti da Libia, Niger e Sudan. Il capo della giunta di transizione ha chiesto ai minatori illegali di lasciare l’area. Attualmente, il sito sarebbe stato totalmente evacuato, secondo il ministro con delega incaricato della Difesa nazionale, il generale Daouda Yaya Brahim. Secondo alcune fonti, decine di migliaia di cercatori d’oro clandestini starebbero ora vagando verso Wour, Zouar e Zouarke.

Una delegazione di dirigenti e tecnici dei ministeri delle Miniere e delle Finanze si è recata a Kouri-Bougoudi, guidata dai ministri Abdelkerim Mahamat Abdelkerim e Tahir Hamid Nguilin. Ilsito viene consegnato alla responsabilità del ministero delle Miniere.

Già nel gennaio 2019, almeno 60 persone avevano perso la vita durante gli scontri tra ribelli ciadiani e sudanesi che hanno avuto luogo nel sito minerario aurifero. I cercatori d’oro si sono riversati nella zona dal 2012, nonostante i divieti del governo ciadiano. Le tensioni tra le popolazioni toubou del Tibesti e i cercatori d’oro zaghawa sono degenerate in scontri armati in diverse occasioni.

Esponenti dell’opposizione sottolineano che la proliferazione delle armi leggere e la totale assenza di autorità statali nelle aree rurali, i conflitti tra le comunità si sono moltiplicati negli ultimi anni in Ciad, diventando ricorrenti e sempre più mortali.

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