Burkina Faso, smantellata una presunta rete di spionaggio che coinvolge una ong

di claudia
polizia

Il governo del Burkina Faso ha annunciato lo smantellamento di una presunta rete di spionaggio operante sotto copertura umanitaria, che coinvolgeva diversi cittadini stranieri membri dell’Organizzazione internazionale per la sicurezza delle Ong (Inso). Lo ha annunciato ieri sera alla tv nazionale il ministro della Sicurezza, Mahamadou Sana.

Secondo le autorità, sette persone, cittadini francesi, cechi e maliani, sono state arrestate per “raccolta di informazioni sensibili” sulle Forze di difesa e sicurezza (Fds) e saranno processate per spionaggio e tradimento: lavorano tuttiper l’International Ong safety organisation (Inso), che ha sede all’Aia, nei Paesi bassi, ed è presente in Burkina Faso dal 2019. L’organizzazione aveva un accordo di costituzione che le consentiva di supportare le Ong umanitarie in materia di sicurezza.

Secondo il ministro Mahamadou Sana, i servizi segreti hanno scoperto, in seguito alla denuncia di un cittadino, che la Ong aveva svolto attività di raccolta di informazioni relative alle operazioni di sicurezza, politiche e amministrative del Paese. Le autorità sostengono che l’Inso ha raccolto dati sui movimenti dei convogli militari, sulle risorse dispiegate, sulle aree operative e sugli incidenti che coinvolgono ordigni esplosivi improvvisati.

Il direttore nazionale di Inso, Jean-Christophe Emile Pegon, cittadino francese, avrebbe ammesso di aver chiesto al suo staff di raccogliere informazioni, senza specificarne lo scopo: l’organizzazione, sospesa dal 31 luglio 2025, è accusata di aver continuato alcune attività nonostante questa misura. Tra gli arrestati ci sono Aminata Marianne Guissé, vicedirettrice franco-senegalese, Thomas Muzik, direttore nazionale e vicedirettore generale ceco, diversi dipendenti burkinabé e un maliano.

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