Burkina Faso – I golpisti del 2015 alla sbarra

di Enrico Casale

Il 16 settembre 2015, mentre il Burkina Faso stava preparando le elezioni dopo la caduta dell’ex presidente Blaise Compaore, un gruppo di soldati del Reggimento di sicurezza presidenziale ha compiuto un golpe prendendo in ostaggio Presidente e Primo Ministro della transizione. Il colpo di Stato era guidato dal generale Gilbert Diendere, ex capo dello staff di Blaise Compaore. Ma il tentativo di ribaltare le istituzioni è fallito e i responsabili sono chiamati oggi a risponderne in tribunale.

Gilbert Diendéré, Djibril Bassolé, ex capo della diplomazia burkinabè, Boureima kiere, ex capo del personale personale del Presidente di transizione, Abdoul Aziz Korogo, capo facente funzione del Reggimento di sicurezza presidenziale, e Me Mamadou Traoré dovranno iniziare a rispondere alle domande e ricostruire i fatti.

«Per quanto riguarda questi imputati, entriamo in una fase decisiva del processo», osserva Olivier Yelkouni, uno degli avvocati del generale Gilbert Dienderé. Senza dirlo chiaramente, continua l’avvocato, queste persone erano «il cervello o gli sponsor del golpe».

Questa fase «decisiva» inizierà con l’interrogatorio del comandante Abdoul Aziz Korogo. Era lui che parlato a nome dei soldati dell’ex reggimento di sicurezza presidenziale durante i negoziati per evitare uno scontro con i soldati dell’esercito.

«Con l’interrogatorio di queste persone, forse sapremo cosa è successo veramente durante questo colpo di Stato», ha affermato uno degli avvocati. L’interrogatorio del capo dell’ex reggimento di sicurezza presidenziale è una delle fasi più importanti del processo. Il comandante Abdoul Aziz Korogo è la «scatola nera» del colpo di Stato, secondo Me Guy Hervé Kam. E l’avvocato spera che questa «scatola nera» parli e aiuti la ricostruzione dei fatti.

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