Bevanda rinfrescante allo zenzero

di AFRICA
Bevanda zenzero

Visto il caldo estivo,  vi mostreremo oggi come preparare una bevanda fresca naturale molto consumata in Africa, a base di zenzero. Nota nel continente con il nome inglese di ginger, la parte dello zenzero che consumiamo è un rizoma, ovvero l’evoluzione sotterranea del fusto della sua pianta erbacea, che le consente di prosperare in aree climatiche avverse. Conosciuto per le sue proprietà snellenti, antinfiammatorie, antidolorifiche e afrodisiache, lo zenzero aiuta anche il processo di digestione (aumenta la produzione di saliva e di succhi gastrici) e a combattere il mal di stomaco, la nausea e il vomito. In Camerun, ogni mamma conosce bene l’utilizzo del ginger anche come rimedio contro il raffreddore e il mal di gola, se somministrato con acqua calda in una tazza due o tre volte al giorno.

Nel continente africano lo zenzero viene comunque più spesso utilizzato per preparare bevande rinfrescanti dal caratteristico gusto pungente e piccante: un modo per acquisire i benefici della pianta appena descritti.

Procedimento: pelare le radici fresche e lavarle. Tagliarle a pezzi e lasciarle in ammollo in una scodella d’acqua. Una volta ammorbidite, si può estrarre il succo utilizzando un frullatore o un mixer in cui si aggiungerà una tazza d’acqua; per chi non lo avesse, è possibile “spremere” le radici intere – con più fatica – con una grattugia o un pressa-aglio. Quando lo zenzero avrà la consistenza di una polpa, travasare in una scodella: è possibile a chi piacesse aggiungere in questa fase delle foglie di menta. Versare ora sul compost dell’acqua fatta bollire in precedenza. Attendere qualche minuto e filtrare con un colino. Zuccherare abbondantemente la bevanda ottenuta, spremerci del succo di limone e servirla fresca, eventualmente con dei cubetti di ghiaccio. Una volta preparata, la bevanda si conserverà in frigo fino a una settimana al massimo. A molti piace consumare il ginger anche caldo: in questo caso è ottimo anche per aromatizzare il the nero.

(Luciana De Michele)

 

 

Condividi

Altre letture correlate: