Algeria, proteste contro il femminicidio di Chaima

di AFRICA
chaima

Picchiata, violentata e bruciata viva. Questa la sorte della 19enne Chaima, ritrovata morta in una stazione di servizio ad Algeri la settimana scorsa. Secondo la madre della vittima, Chaima conosceva il suo aggressore e lo aveva anche già denunciato nel 2016.

L’evento ha provocato una nuova ondata di indignazione presso la società civile algerina, che ha manifestato ieri in diverse città. Sulla rete e tra i social la collera e la denuncia del fenomeno del femminicidio in Algeria si esprimono attraverso Facebook e l’hashtag #jesuischaima.

L’assassinio di Chaima ha provocato anche la reazione del presidente Abdelmadjid Tebboune, che ha annunciato domenica scorsa l’applicazione della pena massima contro gli autori dei rapimenti. Il caso rilancia nel Paese anche il dibattito sulla pena di morte, che ha recentemente rimesso in causa la moratoria applicata dal 1993. La stessa questione è dibattuta nella vicina Tunisia, dove il presidente Kaïs Saïed ha rilanciato la pena di morte nei confronti del presunto omicida di una giovane donna.

Fonte: Rfi

#jesuischaima

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