Africa | Unicef: «Troppi bambini invisibili»

di Enrico Casale
neonato

Nel mondo, 166 milioni di bambini sotto i 5 anni non sono stati registrati alla nascita e quindi sono «invisibili» alle autorità pubbliche. Uno su quattro di tutti i neonati resta vittima di una grave violazione del diritto di cittadinanza a causa di povertà e sottosviluppo. Vi sono poi 237 milioni di bimbi, uno su tre, che pure registrati sono sprovvisti di un certificato di nascita. E il continente africano è il più colpito da questo fenomeno.

A renderlo noto è il nuovo rapporto dell’Unicef.  La ricerca, secondo quanto riporta il sito www.vaticannews.va, è stata condotta in 174 Paesi ed evidenzia che, negli ultimi dieci anni, le registrazioni a livello globale sono salite da poco più del 60 al 75%. Un dato positivo, ma che non può soddisfare la comunità internazionale. «Abbiamo fatto tanta strada ma ancora troppi bambini non vengono registrati -, dichiara Henrietta Fore, direttore generale dell’Unicef -. Senza prove che ne attestino l’identità, i bambini spesso vengono esclusi da istruzione, cure mediche o altri servizi vitali e sono più vulnerabili a sfruttamento e abuso».

Sono i Paesi africani a lamentare maggiori ritardi rispetto al resto del mondo, nella registrazione dei bambini, con tassi minimi del 3% in Etiopia, dell’11% in Zambia e del 12% in Ciad. Tra le barriere più comuni che ostacolano la registrazione vi sono la mancata conoscenza di come si registra un bimbo alla nascita ma anche le spese elevate per registrare e ottenere un certificato o le spese aggiuntive per una tardata registrazione o le lunghe distanze per raggiungere la struttura di registrazione. Spesso sono gli usi e i costumi tradizionali in diverse comunità che possono dissuadere o evitare la registrazione formale nel periodo di tempo consentito.

Nel rapporto, l’Unicef raccomanda ai Paesi di intraprendere azioni mirate per fornire a ogni bambino il certificato alla nascita, coinvolgendo le comunità, dando ai genitori, sia madri che padri, maggiori possibilità di registrare la nascita dei figli, collegando la registrazione all’erogazione di servizi alla salute, alla protezione sociale e all’istruzione, investendo in soluzioni tecnologiche per facilitare la registrazione.

Condividi

Altre letture correlate: