Africa: BuyAndSellGenuine, l’hashtag contro la contraffazione

di Valentina Milani
farmaci

È un commercio da 460 miliardi di euro quello della contraffazione nel mondo, secondo i dati dell’ufficio dell’Unione europea per la proprietà intellettuale (Euipo). Un business da capogiro sul quale soffermarsi oggi, in occasione della Giornata mondiale contro la contraffazione. Dall’Anti Counterfeit Network Africa giunge una campagna dal tema #BuyAndSellGenuine, compra e vendi autentico, per stimolare una lotta collettiva tra consumatori e venditori e cercare di porre fine al crimine organizzato che lucra sulla produzione e la commercializzazione di merci contraffatte.

“I prodotti contraffatti vengono venduti da truffatori che sanno che quello che stanno vendendo non è adatto all’uso” twitta l’influencer ugandese Marcus Brinton, sottolineando che la crisi suscitata dalla pandemia di nuovo coronavirus ha esacerbato il mercato dei prodotti contraffatti nel mondo.

Non solo il traffico di prodotti contraffatti rappresenta una significativa minaccia per la sicurezza, ma ha anche un impatto negativo sulla crescita economica delle attività legittime attraverso la perdita di entrate. I prodotti contraffatti intaccano anche il marchio e il valore delle aziende e in molti casi causano danni e talvolta conseguenze fatali ad acquirenti e consumatori ignari.

Se la contraffazione riguarda molte filiere, come i prodotti alimentari, i cosmetici, la moda, quello dei medicinali di contrabbando è una vera piaga in Africa.  Prodotti adulterati o privi di principi attivi che hanno un devastante impatto sulla salute della popolazione e sull’economia di numerosi Paesi provengono soprattutto da Cina e India, ma anche da Turchia ed Emirati Arabi Uniti.

Da diverso tempo reperibili con facilità nei mercati locali, hanno ormai invaso anche le farmacie autorizzate che, spesso, sono ignare di quanto stanno acquistando ma altre volte ne sono, al contrario, decisamente consapevoli. A fare gola, in quest’ultimo caso, è il costo inferiore anche del 90% rispetto al prezzo dei veri medicinali.

Difficile è valutare l’effettiva circolazione dei farmaci contraffatti in Africa, ma in base a diverse stime si ritiene che almeno un medicinale su dieci sia alterato o falsificato, mentre 160.000 sarebbero ogni anno le vittime nel continente a causa della loro diffusione. L’Africa è infatti una delle zone più colpite: tra il 2013 e il 2017 ben il 42% di tutti i medicinali falsi segnalati all’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) dalle diverse autorità sanitarie nazionali proveniva proprio dalle nazioni africane.

Un traffico che avviene in tutto il mondo, ma che in Africa assume appunto proporzioni enormi, andando ad aggravare le problematiche già esistenti nel campo della reperibilità di farmaci “buoni”: anche nel caso non siano contraffatte, infatti, in alcune zone spesso le medicine sono scadute o inefficaci a causa delle cattive condizioni di conservazione o delle difficoltà di trasporto. A peggiorare il drammatico quadro vi è anche il largo uso inappropriato di tipologie e posologie di farmaci.

Una tendenza, quella di assumere farmaci in dosaggi e circostanze sbagliate, che dilaga quando sono in corso crisi sanitarie causate da malattie contagiose, come l’ebola o il coronavirus. In questi casi, infatti, le persone, spaventate e timorose di aver contratto l’infezione, assumono grandi quantità, per esempio, di paracetamolo per scongiurare la comparsa della febbre. Impressionante, per esempio, fu il numero di persone affette da intossicazione da paracetamolo in Liberia nel 2014, quando tutti dovevano convivere con la ferocia di ebola. 

(Céline Camoin – Valentina Giulia Milani)

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