È morta a 57 anni Koyo Kouoh, prima curatrice africana della Biennale Arte di Venezia, in programma nel 2026. Direttrice del Zeitz MOCAA di Città del Capo e figura di riferimento dell’arte contemporanea africana, Kouoh lascia un vuoto profondo nella comunità artistica internazionale.
Il mondo dell’arte è in lutto per la scomparsa improvvisa, avvenuta nella giornata di oggi di Koyo Kouoh, curatrice d’arte di origini camerunensi, morta all’età di 57 anni.
Nominata lo scorso dicembre come direttrice della 61ª Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia, prevista per il 2026, Kouoh è stata la prima donna africana a ricoprire questo prestigioso incarico.
La Biennale di Venezia ha annunciato la notizia con sgomento, sottolineando come la sua morte rappresenti una perdita immensa per la comunità artistica internazionale. In una nota ufficiale, l’ente ha dichiarato: “La sua morte lascia un vuoto immenso nel mondo dell’arte contemporanea e nella comunità internazionale di artisti, curatori e studiosi, che hanno apprezzato il suo straordinario impegno intellettuale e umano”.
Nata in Camerun nel 1967 e cresciuta in Svizzera, Kouoh ha avuto una carriera straordinaria, segnata da un impegno costante nella promozione dell’arte africana contemporanea e nella costruzione di ponti culturali tra il continente africano e il resto del mondo. Dal 2019, ha ricoperto il ruolo di direttrice esecutiva e chief curator dello Zeitz Museum of Contemporary Art Africa (Zeitz MOCAA) a Città del Capo, il più grande museo dedicato all’arte contemporanea africana.
Precedentemente, Kouoh aveva fondato e diretto la RAW Material Company a Dakar, un centro per l’arte, la conoscenza e la società, diventato un punto di riferimento per la scena artistica africana. La sua esperienza curatoriale includeva anche la partecipazione ai team di documenta 12 (2007) e documenta 13 (2012), tra le più importanti manifestazioni internazionali d’arte contemporanea.
La sua nomina a curatrice della Biennale Arte 2026 era stata accolta con entusiasmo e considerata un segnale di apertura e inclusività da parte dell’istituzione veneziana. Il presidente della Biennale, Pietrangelo Buttafuoco, aveva dichiarato: “La nomina di Koyo Kouoh alla direzione artistica del Settore Arti Visive è la cognizione di un orizzonte ampio di visione nel sorgere di un giorno prodigo di parole e occhi nuovi”.
Kouoh era nota per il suo approccio curatoriale innovativo e per la sua capacità di mettere in luce le voci e le esperienze spesso marginalizzate nel panorama artistico globale. Tra le sue pubblicazioni più significative si annoverano “When We See Us: A Century of Black Figuration in Painting” (2022) e “Condition Report on Art History in Africa” (2020), opere che riflettono il suo impegno nel riconsiderare e valorizzare la storia dell’arte africana.
La sua scomparsa rappresenta una perdita incolmabile per il mondo dell’arte contemporanea. La Biennale di Venezia e la comunità artistica internazionale ricordano Kouoh non solo per il suo straordinario contributo professionale, ma anche per la sua passione, integrità e dedizione nel promuovere una visione dell’arte come strumento di dialogo e trasformazione sociale.