18/02/2015 – Mauritania – Appello della società civile contro la schiavitù

di Enrico Casale

Trentatré organizzazioni per la difesa dei diritti umani, in un appello congiunto, hanno chiesto alle autorità mauritane la liberazione dei tre attivisti anti-schiavitù condannati in giudizio il 15 gennaio scorso.
“Le organizzazioni firmatarie – si legge nella dichiarazione, riportata dalla stampa mauritana – ritengono che Bilal Brahim Ramdane, Djiby Sow e Biram Dah Abeid siano dei prigionieri di coscienza, detenuti solamente a causa delle loro attività pacifiche di lotta contro la schiavitù”. Inoltre la detenzione, secondo il comunicato, “è stata decisa in violazione delle leggi mauritane e dei trattati internazionali ratificati dalla Mauritania”.
Biram Ould Abeid, leader del gruppo antischiavista Ira, già candidato alle scorse presidenziali, e gli altri due attivisti erano stati condannati dal tribunale della città di Rosso a due anni di carcere per “appartenenza ad un’organizzazione illegale”. Subito dopo la sentenza Amnesty International aveva definito il processo “politicamente motivato”. – Misna

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