10/12/14 – Kenya – La Cpi sul caso Kenyatta: Nairobi non ha collaborato

di AFRICA

 

La procuratrice della Corte penale internazionale (Cpi /Icc), Fatou Bensouda, ha chiesto ufficialmente agli Stati firmatari dello statuto di Roma che istituì il tribunale di condannare la “mancata cooperazione” del Kenya nel caso del presidente Uhuru Kenyatta. Venerdì scorso il processo contro Kenyatta, accusato di essere tra gli istigatori delle violenze elettorali del 2007, che provocarono più di 1000 morti e 600.000 sfollati, è stato annullato per l’impossibilità di raccogliere prove definitive.

La procura ha tuttavia sempre sostenuto che Nairobi non ha fornito protezione adeguata ad alcuni testimoni chiave, che hanno scelto di non presentarsi in aula. Il governo inoltre non ha collaborato con i magistrati, evitando di mettere a disposizione elementi necessari alle indagini, come i dettagli delle operazioni bancarie e i tabulati telefonici del presidente. Bensouda, che ha già visto rifiutata una volta la sua richiesta di censura per il Kenya, ha ora fatto appello contro quest’ultimo verdetto.

Allo stesso tempo, l’avvocato delle vittime, Fergal Gaynor, ha chiesto alla procuratrice di non abbandonare il caso, procedendo almeno contro i presunti responsabili di più basso livello coinvolti nelle violenze avvenute a Naivasha e Nakuru. Rifiutarsi di farlo, ha sostenuto Gaynor, sarebbe da parte della Corte un vero e proprio “tradimento”. La procura, ha concluso l’avvocato, deve “compiere ogni azione, in aula e nell’arena diplomatica, in modo da avere accesso a qualsiasi individuo o elemento di prova – ovunque si trovi nel mondo – che permetta di scoprire la verità”. – Misna

 

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