09/10/13 – Congo Rd – Salvare i Virunga, denunciata società petrolifera straniera

di AFRICA

 

Una denuncia contro il gigante britannico del petrolio, la Soco International, è stata sporta all’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (Ocse). La Soco è accusata di “violazione delle leggi”, “intimidazioni delle popolazioni e persone contrarie allo sfruttamento del petrolio” e “mancato studio sull’impatto ambientale”. A intraprendere l’azione legale è stata la sezione sede congolese del Fondo mondiale per l’ambiente (Wwf) nel tentativo di salvare il parco nazionale dei Virunga dallo sfruttamento petrolifero.

“In violazione delle leggi dell’Ocse, la società ha fatto ricorso alle forze speciali per intimidire le popolazioni e tutte le persone che si oppongono alle sue attività” ha dichiarato Raymond Lumbuenamo, direttore nazionale del Wwf nel paese dei Grandi Laghi. Inoltre secondo l’attivista le stesse ricerche fatte dalla multinazionale “hanno evidenziato che potrebbero esserci conseguenze nefaste in termini di inquinamento per le popolazioni locali, gli animali e i loro habitat ma non lo hanno mai detto chiaramente”.

Sul suo sito internet la Soco International ha definito le accuse “infondate”, precisando di non aver ancora avviato le sue attività sul posto e assicurando che non lo farà “prima della conclusione degli studi ambientali”. Il progetto di esplorazione e di produzione del petrolio nel blocco cinque è stato concesso alla società inglese nel giugno 2010 dal governo di Kinshasa. I primi studi di impatto ambientale sono stati realizzati in collaborazione con l’Istituto congolese per la conservazione della natura (Iccn), che gestisce il parco del Virunga.

Esteso su una superficie di 790.0000 ettari, alla frontiera con Rwanda e Uganda, il parco è iscritto al patrimonio mondiale del’Unesco. Oltre a numerose specie animali e vegetali rari, ospita circa 200 gorilla di montagna, un quarto dell’intera popolazione mondiale di questa specie in via di estinzione. Nel maggio 2012 è stato il teatro di aspri combattimenti tra l’esercito regolare e i ribelli del Movimento 23 marzo (M23) che avevano lanciato un’offensiva nella zona, da cui sono fuggiti oltre 200.000 civili. Era stato costretto ad abbandonare il Virunga anche chi era responsabile della tutela e del controllo del parco. – Misna

 

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