02/07/13 – Zimbabwe – Elezioni: impegno dei vescovi africani in vista del voto

di AFRICA

“Non conta il risultato ma che il voto si svolga in modo corretto, democratico e pacifico”: lo dice alla MISNA monsignor Giuseppe Sandri, vescovo della diocesi sudafricana di Witbank, di ritorno da una missione delle Conferenze episcopali della regione dedicata alle elezioni nello Zimbabwe.

La settimana scorsa, insieme con altri sei esponenti dell’Inter-Regional Meeting of Bishops of Southern Africa (Imbisa), monsignor Sandri è stato ricevuto a Luanda dal presidente angolano José Eduardo dos Santos. Durante l’incontro si è discusso delle misure necessarie perché il voto nello Zimbabwe non sia segnato, come nel 2008, da contestazioni e violenze. Un obiettivo, è stato evidenziato, da raggiungere anche grazie a una mediazione dell’Angola e di tutti i paesi membri della Comunità per lo sviluppo dell’Africa australe (Sadc).

“Durante il colloquio con Dos Santos – riferisce monsignor Sandri – abbiamo sottolineato l’opportunità di un posticipo delle elezioni affinché diventi possibile applicare la Costituzione approvata a marzo negli ambiti attinenti alla sicurezza”. Il riferimento è due contenziosi, differenti ma connessi tra loro. Entrambi contrappongono lo Zanu-Pf del presidente Robert Mugabe, alla guida del paese dal 1980 e candidato a un nuovo mandato, al Movimento per il cambiamento democratico di Morgan Tsvangirai (Mdc-T), primo ministro di un governo di unità nazionale nato dalla crisi di cinque anni fa. Il capo dello Stato ha convocato lo scrutinio per il 31 luglio, ma l’Mdc-T chiede più tempo perché sia approvata una nuova legge elettorale, garantito un maggiore pluralismo dell’informazione e assicurata l’imparzialità dell’esercito e della polizia.

Temi, questi, che monsignor Sandri e gli altri delegati di Imbisa hanno già discusso personalmente con Mugabe a marzo. “È stato un incontro aperto – ricorda il vescovo di Witbank – durante il quale il presidente ha ascoltato le nostre preoccupazioni”. – Misna

 

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