Zimbabwe e Mali: due storie africane

di Raffaele Masto
Tempo di lettura stimato: 2 minuti

Da oggi a lunedƬ in Africa ci sono due importanti consultazioni elettorali, in Mali e in Zimbabwe. Sono due storie diverse ma entrambe rappresentano l’Africa di questi nostri tempi. Un Africa che certamente sta cambiando, rispetto al passato, ma anche un Africa che non sempre, con i cambiamenti che affronta, risolve i suoi problemi.

Il Mali va al voto a cinque anni dall’intervento militare francese che doveva liberare il nord dall’invasione dei gruppi jihadisti che avevano occupato il deserto e le tre grandi cittĆ  di Timbouctou, di Gao, e di Kidal. Di fatto da allora il paese ĆØ sensibilmente peggiorato: c’ĆØ molta più miseria, al centro, nella zona di Mobti ci sono scontri tra pastori e agricoltori, la corruzione ĆØ dilagante, ci sono sempre meno spazi di democrazia e meno infrastrutture. Il Mali ĆØ uno dei paesi considerati più pericolosi al mondo con un proliferare di gruppi armati di matrice jihadista e non solo.

Le elezioni, che daranno probabilmente la vittoria a Ibrahim Boubakar KeitĆ , il presidente uscente, non risolveranno e non affronteranno nessuno di questi problemi, lasceranno il paese in mano alla Francia, non solo militarmente, e alle formazioni armate.

Lo Zimbabwe invece ĆØ una sorta di simbolo del cambiamento. Il vecchio dittatore Mugabe rovesciato dai suoi fedelissimi militari. In Africa ci saranno sempre più casi come questo perchĆ© i dittatori sono per lo più vecchi e, prima o poi, dovranno uscire di scena. Il problema ĆØ come sarĆ  il cambiamento. PotrĆ  essere come quello che sta avvenendo in Etiopia, con il nuovo premier Abiy Hamed che in pochi mesi ha rivoluzionati tutto (pace con l’Eritrea, riforme economiche, aperture agli investimenti privati e stranieri, riforme democratiche) oppure potrĆ  essere un cambiamento nella continuitĆ  come quello che abbiamo visto in molti paesi africani negli ultimi anni (Angola. Mozambico, per esempio)

In Zimbabwe il cambiamento ĆØ impersonato dall’uomo che per anni ĆØ stato il vice presidente e l’uomo più fedele di Robert Mugabe, cioĆØ Emerson Mnangawa che oggi ĆØ il presidente provvisorio in attesa delle elezioni di lunedƬ delle quali sarĆ  probabilmente il vincitore. Eppure questo personaggio in questi primi mesi di potere ha realmente fatto riforme importanti. Ha annunciato una revisione della legge sulla terra, ha aperto a investimenti stranieri e ha lanciato una guerra alla poverĆ  diffusa.

Insomma l’Africa in qualche modo si muove.

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