di Céline Nadler
La Procura generale del Mozambico (Pgr) ha notificato all’ex candidato alla presidenza Venancio Mondlane di comparire davanti all’istituzione lunedì per rispondere di un procedimento penale nei suoi confronti, in relazione alle rivolte post-elettorali. Lo riferisce la stampa locale, secondo cui pare che l’opponente non abbia alcuna intenzione di obbedire a questa convocazione.
Intervistato dal quotidiano elettronico Mozambique Times, il consulente legale di Mondlane, Dinis Tivane, ha confermato la ricezione della notifica del Pgr, ma ha dichiarato che Mondlane non presenzierà perché si è nascosto, dopo l’attacco della polizia mercoledì pomeriggio al suo corteo, che i suoi sostenitori hanno interpretato come un tentativo di assassinio.
I consiglieri di Mondlane insistono sul fatto che non è stato ferito durante l’attacco di mercoledì, ma si rifiutano di rivelare dove si trovi. Secondo un rapporto citato dal portale Club of Mozambique, non ancora confermato, l’opponente avrebbe attraversato il confine con il Sudafrica.
Il portavoce della polizia di Maputo, Leonel Muchina, ha affermatoche non c’è stato alcun tentativo di uccidere Mondlane. La polizia stava semplicemente disperdendo la folla dei suoi sostenitori. L’operazione è stata condotta in pieno giorno e ripresa dalle telecamere, che hanno mostrato la polizia antisommossa usare gas lacrimogeni e aprire il fuoco contro il corteo di Mondlane.
Muchina ha negato le affermazioni dei seguaci di Mondlane secondo cui due bambini sarebbero morti nell’attacco. Osservatori indipendenti hanno invece affermato che almeno 16 persone sono rimaste ferite.

Mentre la notizia del presunto attentato alla vita di Mondlane si diffondeva nella capitale, anche nella vicina città di Matola si sono verificati disordini.
Secondo un rapporto del quotidiano indipendente Carta de Moçambique, gli scontri con la polizia hanno spinto i rivoltosi a erigere barricate impedendo il movimento del traffico. Cumuli di pneumatici in fiamme hanno bloccato le strade e tutti i negozi, formali e informali, sono rimasti chiusi. Anche il traffico ferroviario è stato interessato. In una mattina normale, quattro treni passeggeri viaggiano da Matola-Gare al centro di Maputo. Ma giovedì, non ne circolava nessuno.
La rivolta ha coinciso con la cerimonia in corso in un’altra parte della capitale, dove il presidente Daniel Chapo e nove partiti politici stavano firmando “un impegno politico per un dialogo nazionale inclusivo”. Mondlane, tuttavia, è stato escluso dall’accordo.