Una proposta di legge in Angola criminalizza i diffusori di fake news

di claudia

Attraverso un disegno di legge che mira a frenare la diffusione di notizie false sui social media, imponendo pene detentive da uno a dieci anni, il governo angolano intende perseguire la diffusione di false informazioni su Internet. La misura è contenuta nella proposta di legge sulla diffusione di informazioni false su Internet, un’iniziativa del ministero delle Telecomunicazioni, delle Tecnologie dell’Informazione e delle Comunicazioni Sociali, elaborata a marzo.

L’iniziativa legislativa afferma che la Costituzione della Repubblica dell’Angola tutela la libertà di espressione e di informazione di tutti i cittadini, rispettando i limiti del diritto di ciascuno al buon nome, all’onore, alla reputazione, all’immagine e alla riservatezza della vita privata e familiare, tra gli altri.

Secondo il decreto legislativo, già esaminato dal Consiglio dei ministri, le infrazioni commesse nell’esercizio della libertà di espressione e di informazione comportano per l’autore una responsabilità disciplinare, civile e penale ai sensi di legge e della Costituzione.

Le autorità angolane affermano di aver registrato un “numero significativo ed elevato di fake news nell’attuale contesto nazionale e internazionale, associato all’elevata crescita tecnologica” e, di conseguenza, all’espansione delle nuove piattaforme di comunicazione sociale. “Ciò richiede l’esistenza di un quadro giuridico che regoli le fake news (…), poiché vi è una notevole insufficienza in tale prospettiva regolamentare”, sottolinea il documento.

Ritengono che vi sia un “urgente bisogno” di adattare un approccio giuridico “sufficientemente completo e integrato” alle false informazioni che circolano su Internet in Angola, dove la diffusione di fake news “è diventata molto più rapida ed efficace e gli strumenti giuridici tradizionali non sono sufficienti a combattere il fenomeno delle ‘fake news’”.

Questo disegno di legge stabilisce diritti e “meccanismi di trasparenza” nell’uso dei social network e di Internet, “mirando a scoraggiare la diffusione di notizie false e a proteggere i dati dei suoi utenti”. D’altro canto, il testo afferma che l’obiettivo è scoraggiare l’uso di account falsi per diffondere disinformazione sulle applicazioni Internet.

L’iniziativa governativa prevede anche la responsabilità penale, qualificata come reato di diffusione di false informazioni. Chiunque diffonde intenzionalmente informazioni false su Internet e arreca un danno significativo all’ordine pubblico, ai diritti fondamentali, all’integrità individuale o alla sicurezza nazionale è punito con una pena da uno a cinque anni, se causa turbamento dell’ordine pubblico o danneggia i processi amministrativi.

La proposta prevede anche una pena da tre a otto anni quando la diffusione di false informazioni incita all’odio, alla violenza, alla discriminazione, all’onore o al buon nome. Prevede inoltre una pena detentiva da quattro a dieci anni quando false informazioni compromettono la sicurezza nazionale o l’integrità dei processi elettorali.

Le pene applicabili al delitto di diffusione di notizie false sono aumentate fino a un terzo in caso di recidiva ai sensi del codice penale, di utilizzo di account falsi o di diffusori artificiali per amplificare la disinformazione e di coinvolgimento di pubblici ufficiali nel delitto.

La legge è applicabile “anche se le attività sono svolte da una persona residente o con sede all’estero, purché le informazioni false siano diffuse al pubblico destinatario nel territorio nazionale o ai membri dello stesso gruppo economico che ha rappresentanza in Angola”.

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