Tunisia, l’Onu chiede il ripristino del Consiglio superiore della magistratura

di claudia
il presidente Kais Saied

Le Nazioni Unite hanno esortato il presidente tunisino Kais Saied a revocare la sua decisione di sciogliere il Consiglio superiore della magistratura (Csm). Lo riportano le agenzie internazionali.

Stéphane Dujarric, portavoce del segretario generale delle Nazioni unite Antonio Guterres, in una conferenza stampa a New York ha detto di condividere “le preoccupazioni espresse dall’Alto commissario delle Nazioni unite per i diritti umani Michelle Bachelet in merito alla chiusura della sede del Consiglio superiore della magistratura, la sosteniamo pienamente ed esortiamo il presidente Saied a invertire questa decisione”.

Saied ha annunciato nella notte tra sabato e domenica, durante un incontro al ministero dell’Interno, che il Csm “appartiene al passato” e lunedì, durante un incontro con il capo del governo Najla Bouden Romdhane ha presentato la bozza di decreto di scioglimento del Consiglio superiore della magistratura. Da ieri ai magistrati è impedito di entrare nel palazzo del Consiglio a Tunisi, presidiato dalla polizia.

La decisione di sciogliere il Consiglio superiore della magistratura è in linea con le misure di ripristino del processo democratico avviate dal presidente Kais Saied il 25 luglio 2021. Lo ha detto ieri agli ambasciatori dei Paesi del G7 in Tunisia e al rappresentante della Commissione per i diritti umani delle Nazioni Unite a Tunisi, Othman Jerandi, il ministro degli Esteri tunisino, capo della diplomazia del Paese africano, che ha così risposto ufficialmente alle dichiarazioni di condanna unanimi espresse dai paesi del G7, dalle Nazioni Unite e dall’Unhcr in merito allo scioglimento del Csm decretato da Saied. Lo riportano i media tunisini.

Secondo Jerandi la decisione è stata presa “per facilitare la prevista riforma della giustizia, che mira infine a creare una struttura giudiziaria indipendente e apolitica” nel Paese.

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