di Céline Camoin
Sessant’anni di partenariato archeologico tra Italia e Tunisia sono stati celebrati nei giorni scorsi non come un semplice anniversario, ma come la celebrazione di un percorso culturale condiviso tra i due Paesi nel passato, con lo sguardo rivolto al futuro.
Italia e Tunisia nei giorni scorsi hanno celebrato sei decenni anni di partenariato archeologico. Per l’occasione si è tenuto al Museo Nazionale del Bardo un workshop dal titolo “60 anni di cooperazione archeologica tunisino-italiana: bilancio e prospettive”. Numerosi ricercatori tunisini e italiani hanno prenso parte a questo evento, organizzato dall’Istituto nazionale del patrimonio (Inp), dall’Ambasciata d’Italia in Tunisia e dall’Istituto italiano di cultura di Tunisi, riferisce l’agenzia Tap.
Nel suo discorso di apertura, Tarek Baccouche, direttore generale dell’Istituto nazionale del patrimonio, ha parlato di una cooperazione molto attiva nel campo della ricerca archeologica, erede di una lunga e ricca storia archeologica. Ha anche ricordato il glorioso passato di Cartagine e Roma, che “sono state, per lunghi periodi, il centro del mondo e il suo polo di attrazione”.
Ricordando la storia di questa partnership, Baccouche ha affermato che un team congiunto dell’Istituto nazionale di archeologia e arti di Tunisi, ora Istituto del patrimonio nazionale, e del Centro studi sulla civiltà fenicia e punica, ha condotto i primi scavi archeologici a Capo Bon, nella città punica di Kerkouane, patrimonio mondiale dell’Unesco dal 1986. Questi scavi sono stati condotti da eminenti ricercatori e studiosi, allievi di Sabatino Moscati, fondatore degli Studi Fenici, insieme a Piero Bartoloni, Enrico Acquaro, Ferrucia Barreca, Antonia Ciasca, Mohamed Fantar e Fethi Chelbi.

L’Inp ha annunciato di essere “partner di progetti di cooperazione transfrontaliera con la vicina Italia, attraverso un programma volto a rafforzare la cooperazione tra le sponde del Mediterraneo e a sostenere progetti che promuovano lo sviluppo sostenibile, con l’obiettivo principale di sostenere l’istruzione, la ricerca, lo sviluppo tecnologico e l’innovazione”.
“Ciò che celebriamo oggi va ben oltre un semplice anniversario. È la celebrazione di un percorso condiviso, che collega passato, presente e futuro e si basa su valori solidi: rispetto reciproco, fiducia, condivisione della conoscenza e desiderio di promuovere un patrimonio che riflette la profondità dei legami tra i nostri due Paesi”, ha detto l’Ambasciatore d’Italia in Tunisia, Alessandro Prunas. “Oggi, con quattordici missioni attive, l’Italia è orgogliosa di essere il principale partner archeologico della Tunisia”, ha aggiunto l’Ambasciatore italiano.
Il partenariato tra i due Paesi è particolarmente evidente negli accordi di cooperazione siglati con importanti istituzioni italiane, come il Parco Archeologico del Colosseo, l’Istituto Centrale per il Restauro (Icr), l’Istituto Centrale per l’Archeologia, nonché con importanti università italiane, tra cui quelle di Bologna e La Sapienza di Roma.