Tunisia: brutale attacco a migranti, morto un beninese

di claudia
polizia tunisina

È morto, accoltellato, uomo beninese di 30 anni vittima di un attacco contro un gruppo di migranti riuniti in una casa a El Haffara, un quartiere popolare di Sfax, compiuto dal 22 al 23 maggio da sette tunisini armati di coltelli e sciabole. Altre cinque persone originarie dall’Africa sub-sahariana sono state ferite e sono state ricoverate in ospedale. Dell’attacco ha dato notizia il procuratore generale e portavoce del tribunale, Faouzi Masmoudi, citato dall’Afp.

Tre tunisini di 17, 23 e 36 anni sono stati arrestati dopo l’apertura di un’inchiesta giudiziaria, ha detto Masmoudi. Alcuni video mostrano, secondo i risultati preliminari dell’indagine, sette uomini che aggrediscono i migranti.

Diverse Ong hanno denunciato questo crimine che “si inserisce in un contesto di ininterrotti discorsi di incitamento all’odio e al razzismo contro i migranti dell’Africa sub-sahariana”, si legge in un comunicato diffuso dall’Ftdes (Forum tunisino per i diritti economici e sociali).

“I discorsi di odio e le intimidazioni contro i migranti (provenienti dall’Africa sub-sahariana) trasmessi sui social network contribuiscono alla mobilitazione contro i gruppi più vulnerabili e alimentano comportamenti violenti nei loro confronti”, hanno denunciato in un comunicato 23 Ong.

Queste organizzazioni, tra cui la Lega tunisina per i diritti umani e l’Organizzazione mondiale contro la tortura, hanno criticato “un clima di impunità e normalizzazione della violenza”, per il quale incolpano il presidente tunisino Kais Saied.

La partenza dei migranti africani dalla Tunisia si è intensificata dopo un discorso del 21 febbraio di Saied che ha criticato l’immigrazione clandestina e l’ha presentata come una minaccia demografica per il suo Paese.

Gran parte dei 21.000 cittadini dei paesi dell’Africa sub-sahariana iscritti ufficialmente, hanno perso il lavoro e la casa da un giorno all’altro a causa di una campagna contro gli immigrati clandestini. Sono stati registrati casi di aggressione.

La maggior parte dei migranti provenienti dai paesi dell’Africa sub-sahariana arriva in Tunisia per poi tentare di immigrare via mare in Europa, sbarcando illegalmente sulle coste italiane.

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