Donald Trump colpisce nuovamente l’Africa con un provvedimento che impone restrizioni di viaggio ai cittadini di diversi Paesi del continente, la risposta della Casa bianca all’attacco in Colorado da parte di un cittadino egiziano, che ha preso di mira i partecipanti ad una marcia pro-Israele. Lo riportano i media statunitensi. Dal 9 giugno ai cittadini di Afghanistan, Birmania, Ciad, Repubblica del Congo, Guinea Equatoriale, Eritrea, Haiti, Iran, Libia, Somalia, Sudan e Yemen sarà vietato l’ingresso negli Stati Uniti. Questi si sommano i cittadini di Burundi, Cuba, Laos, Sierra Leone, Togo, Turkmenistan e Venezuela, ai quali è già stato imposto questo stesso divieto.
Sono previste eccezioni per i titolari di determinati visti e per le persone il cui viaggio negli Stati Uniti “serve nell’interesse nazionale”: ad esempio, i calciatori che parteciperanno alla Coppa del Mondo 2026, che si terrà negli Stati Uniti, in Messico e in Canada, così come gli atleti delle Olimpiadi di Los Angeles del 2028, non saranno interessati dalle restrizioni.
Il divieto tuttavia non include l’Egitto, Paese d’origine del 45enne accusato dell’attentato con cui Donald Trump ha giustificato la sua decisione. In un video pubblicato su X, il presidente americano ha detto che “il recente attacco terroristico a Boulder, in Colorado, ha evidenziato gli estremi pericoli che l’ingresso di cittadini stranieri non adeguatamente controllati rappresenta per gli Stati Uniti. Non li vogliamo”.