L’intelligenza artificiale è una sfida globale fatta di opportunità e ostacoli. Tra questi c’è la scarsa presenza delle lingue africane, quasi assenti nei modelli di IA. Ma qualcosa sta cambiando: la Nigeria ha lanciato in questi giorni N-Atlas v1, il primo modello linguistico open source che integra yoruba, hausa, igbo e inglese con accento nigeriano. Il progetto mira a preservare il patrimonio linguistico del Paese e favorire l’inclusione digitale.
In Nigeria sarà lanciato N-Atlas v1, un modello linguistico multilingue open source che supporta le lingue yoruba, hausa, igbo e inglese con accento nigeriano. Lo ha annunciato il ministro nigeriano delle Comunicazioni, dell’innovazione e dell’economia digitale Bosun Tijani.
Il modello si basa su Llama, sviluppato dall’azienda americana Meta, con cui il governo nigeriano collabora in diversi ambiti digitali, tra cui proprio l’intelligenza artificiale, ed è stato progettato da Awarri technologies: fa parte dell’iniziativa Nigerian languages AI, che mira a promuovere l’inclusione digitale e preservare il patrimonio linguistico africano nell’era digitale. Secondo le autorità nigeriane, N-Atlas v1 può essere utilizzato per implementare chatbot multilingue, tradurre contenuti tra l’inglese e le lingue locali, creare materiali didattici, documentare e preservare il patrimonio linguistico africano, supportare la ricerca sulle lingue nigeriane e africane e fornire servizi governativi basati sull’intelligenza artificiale.
Questa iniziativa del governo nigeriano arriva in un momento in cui la barriera linguistica è considerata uno dei principali ostacoli all’adozione dell’Ia e allo sfruttamento delle sue opportunità nel continente africano. N-Atlas v1, così come lanciato dalle autorità nigeriane, non è tuttavia direttamente accessibile come Chatgpt o Gemini: al momento, il modello è disponibile sulla piattaforma specializzata Hugging face, dove gli sviluppatori possono recuperarlo e utilizzarlo come motore per creare nuovi strumenti, come chatbot specializzati o servizi di traduzione. Solo una volta che queste applicazioni saranno sviluppate e rese disponibili al pubblico, i consumatori finali potranno trarne beneficio.


