Almeno 73 bambini e più di 20 anziani sono morti per fame e malattie negli ultimi 40 giorni dopo essere fuggiti dal campo profughi di Abu Shouk, situato nella zona nord di el-Fasher, in Darfur. Lo hanno riferito attivisti per i diritti umani, sottolineando la grave crisi umanitaria in corso nella città di el-Fasher, capoluogo del Nord Darfur, controllata dall’esercito sudanese, ma sotto assedio dall’aprile del 2024 da parte delle Forze paramilitari di supporto rapido.
Il campo di Abu Shouk, che ospitava oltre 190.000 sfollati, è stato oggetto di ripetuti attacchi di artiglieria e droni, che hanno causato numerose vittime e costretto migliaia di persone alla fuga. Secondo gli attivisti citati dal Sudan Tribune, le forze paramilitari hanno anche distrutto il 98% delle fonti d’acqua. “Più di 73 bambini con meno di cinque anni e 22 anziani sono morti di fame e malattie”, ha dichiarato Abu Shouk Emergency Room in un comunicato.
La maggior parte degli sfollati ora vive in rifugi improvvisati a el-Fasher e nei dintorni della città, in condizioni “estremamente dure”, e la quasi totale mancanza di cibo e medicine ha aggravato la malnutrizione. Inoltre, hanno aggiunto gli attivisti, le mense comunitarie gratuite sono state costrette a chiudere per mancanza di fondi.
L’organizzazione ha poi ammonito sul rischio di una catastrofe sanitaria a fronte di cadaveri lasciati senza sepoltura nei pressi delle comunità degli sfollati a causa dell’insicurezza, sollecitando quindi l’apertura di un corridoio umanitario per consentire ai civili di lasciare le zone di conflitto.


